Come quasi tutti ormai sanno, la ricetta medica elettronica del SSN è quasi realtà. In Piemonte è iniziata la sperimentazione in alcune province (Vercelli e Novara). Gli obiettivi che stato e regioni si prefiggono sono molteplici ma vogliamo soffermarci su quello più sbandierato cioè la riduzione dei costi grazie alla sostituzione delle ricette cartacee.
Dal sito della regione Piemonte si legge:

La ricetta medica del Servizio Sanitario Nazionale è un documento rilasciato da un medico dipendente del SSN o convenzionato con esso, ossia medici di famiglia, pediatri di libera scelta, medici di continuità assistenziale, medici delle aziende ospedaliere o medici di strutture sanitarie di diritto privato accreditate con il Sistema Sanitario Regionale, medici specialisti ambulatoriali convenzionati e medici di guardia turistica.
La ricetta medica è un atto amministrativo che consente al cittadino:

  • l’acquisto di farmaci a totale o parziale carico del SSN, nei limiti previsti dai livelli di assistenza e dalla classificazione dei farmaci stessi;
  • la richiesta di prestazioni specialistiche diagnostiche sia in strutture pubbliche che private, queste ultime solo se accreditate.

La ricetta medica elettronica

In ottemperanza a quando previsto dal Dpcm 26 marzo 2008 per la ricetta elettronica e dal DM 2 novembre 2011 per la ricetta dematerializzata, dal 15 gennaio 2014 è attiva in Piemonte la fase pilota della ricetta elettronica, periodo sperimentale in cui un nuovo formato digitale sostituirà gradualmente la maggior parte delle tradizionali ricette cartacee del Servizio Sanitario Nazionale.
Nelle province di Vercelli e Novara, 40 tra medici di medicina generale e pediatri di libera scelta forniranno:

  • il Promemoria, per la prescrizione della maggior parte dei farmaci mutuabili, ad esclusione di’ossigeno, farmaci stupefacenti e sostanze psicotrope, secondo quanto previsto dal DPR 309/1990, allegato 3bis tabella 2a e farmaci in DPC.

In questa fase sperimentale, per i pazienti e gli operatori del Sistema Sanitario Regionale non cambia nulla.
Una volta a regime il sistema, i vantaggi legati alla ricetta elettronica saranno molteplici, sia dal punto di vista economico che logistico.

Grazie alla nuova ricetta medica elettronica, il SSN otterrà:
  • un risparmio di carta, tempo e burocrazia;
  • un miglioramento nel monitoraggio della spesa e delle prescrizioni in tempo reale, nella verificadell’appropriatezza delle prescrizioni e dei percorsi terapeutici, nella correttezza dei dati anagrafici dell’assistito;
  • lo snellimento delle procedure di prenotazione, che in tutte le modalità possibili (telefonicamente, on line o allo sportello) richiederà al paziente di fornire soltanto codice fiscale e numero della ricetta elettronica.
Attraverso il Sistema Regionale di Gestione delle Ricette,  realizzato dalla Regione in collaborazione con il CSI-Piemonte, tutte le informazioni della prescrizione (dati anagrafici, eventuali esenzioni, prestazioni etc.) saranno automaticamente rese disponibili all’operatore addetto alle prenotazioni e al cittadino stesso, che accedendovi tramite sistema di prenotazione on line, troverà le proprie ricette complete di ogni dato e immediatamente uliti alla scelta dell’appuntamento per visite diagnostiche o specialistiche.

 
La prima cosa che ci è saltata all’occhio è che la “carta risparmiata” in realtà è sostituita da altra carta. Infatti la vecchia ricetta rossa viene sostituita da un foglio promemoria per l’assistito (quindi per il medico è sempre necessaria la stampante e la carta)
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Inoltre le ricette per la prescrizione di ossigeno, farmaci stupefacenti e sostanze psicotrope continuerà a rimanere su ricetta rossa
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Per questo motivo abbiamo approfittato della presenza del candidato Presidente alla Regione del Movimento 5 Stelle Davide Bono alla tappa torinese del Tour di Beppe Grillo per chiedere cosa pensa di questa sperimentazione.
 

 
In questo momento, ascoltando il parere di alcuni medici di libera scelta, pare che la fase di sperimentazione sia accolta con diffidenza perché anziché semplificare, complica la prescrizione del farmaco. Infatti la scelta di prescrivere su ricetta rossa oppure su foglio promemoria sarà a carico, nella migliore delle ipotesi, delle segretarie oltre al fatto che si sarebbe potuto ragionare sul come creare un sistema completamente senza carta.
Speriamo che questa fase di sperimentazione porti a un risultato di effettivo risparmio di tempi e costi per la sanità pubblica.

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