Cosa succede nel mondo dell’arte a NY City?

GazzettaTorino ha ricevuto un accurato e informato reportage di cosa vale la pena vedere nel caso l’estate vi porti dall’altra parte della luna. Dedicato agli Art Addict, e ai curiosi tutti. 

 

New York City: breve guida alla Summer Season ’23.

New York è così piena di attrazioni e cose da vedere che spesso ci si dimentica di quanto tutti quegli stimoli siano difficili da digerire. È questo il motivo per cui selezionare le cose da vedere è più essenziale che mai: ecco una rassegna dei luoghi legati all’arte contemporanea che non potete assolutamente mancare se vi siete regalati una vacanza nella città più contemporary che c’è.

Qualunque sia la durata del vostro viaggio e la vostra abilità nel comprendere l’arte del nostro tempo, visitare New York senza fare un tour nei suoi musei è come non fare colazione con i pancakes almeno una volta. In fondo se Parigi era la capitale del modernismo, NY è la capitale del contemporaneo e lo è da quasi cent’anni. Per cominciare, in questa Summer Season, è assolutamente vietato ignorare il New Museum (235 Bowery).

Cosa succede nel mondo dell'arte

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Lo è in verità in tutte le stagioni, perché il magnetico edificio costituto da scatole sovrapposte ai margini di Noho ospita sempre e solo esibizioni temporanee: le più militanti ed urgenti, senza mai essere politically correct ma sempre necessarie e di ricerca. Li in zona, le gallerie di China Town, Soho e Tribeca: tra tutte P.P.O.W Gallery, fondata nel 1983 da due galleriste donne. La programmazione, fedele alle sue origini, è orientata verso il lavoro di artisti pionieri che esplorano le questioni legate al genere, alla sessualità, alla razza e all’inadeguatezza sociale. Godetevi poi una passeggiata tra le aiuole rigogliose di fiori, ruscelli in cui camminare scalzi e la vista mozzafiato sulla città dalla High Line, ex linea ferroviaria per le merci soprelevata sulle strade del lato ovest di Manhattan.

Conviene niziare dal versante nord, così da ammirare le opere di arte pubblica che la direttrice Cecilia Alemani (curatrice dell’ultima Biennale Arte di Venezia 2022) ha sapientemente allestito nello spazio cittadino. La passeggiata vi condurrà fino all’ingresso del Whitney Museum, in cui al momento è possibile visitare la retrospettiva “Josh Kline: project for a new american century”, fino al 13 agosto. Sempre percorrendo la High Line, è possibile interrompere la passeggiata a metà del suo percorso, così da imbattervi nelle oltre quaranta macro gallerie che caratterizzano il quartiere di Chelsea.

Cosa succede nel mondo dell'arte

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Tra tutte, fatevi il regalo di visitare il quartier generale di Pace Gallery: otto piani, di cui il quinto è una terrazza con tavoli e sedie, acqua potabile e una vista eccezionale. Il luogo perfetto in cui leggere, rispondere alle mail o godersi un po’ di riposo. Segnalo inoltre la biblioteca al pianterreno della sede: prenotate online se dovete fare ricerca, è un’occasione imperdibile. Altra proposta davvero interessante è quella della galleria messicana Kurimanzutto, oggi in scena una immersa installazione di Carlos Amorales.

Per i più ortodossi della ricerca storica è lodevole il lavoro di Dia Art Foundation, che ha, proprio nel quartiere di Chelsea, una sede ridotta rispetto a quella nel nord dello stato. Se vi sentite meno lower-side e più middle-town, il MoMA fa al caso vostro. La mostra di Georgia O’Keeffe, visitabile fino al 13 agosto, è una poetica e magica dichiarazione sul senso della pittura, che ripercorre la carriera dell’artista dagli anni trenta. La collezione permanente del museo, tra le eccellenze mondiali, ospita i capolavori del modernismo e una selezione incredibile di opere più recenti a ripercorrere la storia del nostro tempo. Tiepida seppur necessaria la mostra “Chosen Memories”, che raccoglie opere di artisti latino americani riscrivendo la storia come un “organismo vivente”.

Se siete esausti godetevi la visone di “Unsupervised”, gigantesca installazione dell’artista Refik Anadol posizionata strategicamente nella hall del museo. Il monitor a parete utilizza l’intelligenza artificiale per interpretare e trasformare oltre 200 anni di arte al MoMA, rispondendo alla domanda empirica “Cosa sognerebbe una macchina dopo aver visto la collezione del Museum of Modern Art?”. L’opera, generata in tempo reale, avvolge gli spettatori con una meditazione sulla tecnologia, la creatività e il machine learning. Non siate puristi di Manhattan ma avventuratevi per Brooklyn, proprio lì si nascondono spazi indipendenti incredibilmente unici e correlati alla comunità: Amant (Williamsburg) spazio di ricerca e residenza artistica che fornisce agli artisti le risorse per sostenere progetti di ricerca a lungo termine.

Al capo opposto, scusa utile per esplorare l’altra faccia di New York, è il Brooklyn Museum: un enorme Kaws in legno fa capolino dall’entrata, per un museo mai scontato ad ingresso su offerta libera, che dà possibilità a tutti di fruire delle collezioni permanenti e delle mostre in corso, anche alle categorie sociali più sensibili che vivono ai margini del sogno americano. Chic, sensibile e soprattutto funzionale. Proprio come New York City.

Lucrezia Nardi