Scrivemmo tempo addietro un articolo “In morte di 49 fontane” per raccontare di come 49 fontane cittadine fossero state condannate in via definitiva alla soppressione, una messa a morte senza processo, senza difese di sorta, ma più di tutto senza colpe.

Se non la colpa di subire l’incuria negligente, l’indifferenza amministrativa, la tipica trascuratezza di chi non è in grado di capire cosa sia un bene pubblico o peggio cosa sia il dovere di preservarlo. Ebbene, molte delle 49 fontane potevano, in extremis, essere salvate.

Non accadrà. La condanna è senza appello, i posteri resteranno senza la meraviglia di monumenti pubblici fatti per offrire il decus, ossia è l’ornamentum della città, il cui obiettivo dovrebbe persegue estetica e funzionalità atta ad impreziosire e raffrescare il paesaggio urbano.

I soldi per poter agire virtuosamente ci sarebbero. Provengono dalla Comunità Europea e destinati al PNRR il salvifico Programma Nazionale Metro Plus – riguardante opere per rigenerazione urbana, riqualificazione aree urbane periferiche e disagiate, miglioramento ambientale. Di questi denari ben 12 milioni di euro sono stati dirottati alla pedonalizzazione di Via Roma. Si direbbe che Barabba abbia, come storia insegna, avuto ancora una vola la meglio.

Rendering del progetto

I lavori prevedono il rifacimento totale della pavimentazione in tutti i tratti, con l’innalzamento dell’attuale piano dell’asfalto fino al livello dei marciapiedi – per avere continuità pedonale fin sotto i portici e abbattimento delle barriere architettoniche. Inoltre, verranno predisposte delle panche rettangolari in granito lucido, lunghe 2 m, profonde 58 cm e alte 45 cm. La pavimentazione sarà realizzata interamente in pietra, simile a quella esistente sotto i portici e verranno aggiunti dissuasori, anch’essi in pietra, semisferici e di forme tondeggianti. Il tutto dovrebbe essere ultimato per la metà del 2026.

Possibile che non ci sia nessuna possibilità di restaurare nessuna fontana, che non vi sia modo di reperire altre risorse, dal PNRR, che l’unico progetto sia lasciarle ammalorare e morire.

Ci appartengono, sono nostre, dicono la storia di un gusto, di un’epoca, portano un messaggio comprensibile a tutti. Sarebbe il caso che nell’acqua di una fontana l’amministrazione ci si specchiasse per ricordarsi chi è, quale compito e lascito intende consegnare ai posteri e in cosa merita impegnare i pubblici denari.