Il primo appuntamento, l’inizio, fissato per il 17 gennaio si intitola, forse per amor di paradosso: “Pensare la fine”.

Una riflessione sulla vecchiaia, pensiero spesso rimosso o congelato o, perché portatore dell’idea, considerata da molti spaventosa, di non “essere più noi stessi”. Il tema, che il presente ha fatto divenire più scabroso del porno, sarà dibattuto da Agnese Codignola, prima ricercatrice poi scrittrice, Alessandro Chiarini e la giornalista Paola Stringa.

Il dialogo si concentrerà, nello specifico, sulle malattie degenerative e in particolare sull’alzheimer, con lo sguardo rivolto al futuro della ricerca e alla gestione della persona, a partire dalle conoscenze scientifiche e nella prospettiva di nuove soluzioni.

La fine è il Primo di un ciclo di dieci incontri per discutere e affrontare i cambiamenti e le sfide della nostra contemporaneità. Battezzato con il nome “Le Muse Sapienti. Geografie del presente”, si tratta di una iniziativa realizzata nell’ambito della nuova piattaforma di produzione di contenuti culturali per il public engagement, ossia detta in lingua povera il vecchio “coinvolgimento del pubblico” del Politecnico di Torino, chiamato focosamente Prometeo, che in collaborazione con la Fondazione Circolo dei lettori e il programma di eventi culturali dell’Università di Torino, denominato UniVerso. Giusto perché non si pensasse che il mondo accademico facesse cose terra terra, si sono affidati a nomi da saga da fumetti della Marvel.

Per il famoso engagement, gli incontri avranno due momenti distinti. La prima parte di conferenza vera e propria, un secondo di coinvolgimento del pubblico mediante la formula dell’aperitivo per continuare la conversazione in un contesto conviviale e probabilmente ebbro, di spunti.

La scelta del nome, “Le Muse sapienti”, si ispira all’opera musicale Le muse galanti proposta nel 1743 da Jean-Jacques Rousseau. L’opera è costituita da un prologo e tre atti dove ogni atto è dedicato a un poeta: il Tasso, l’atto di Ovidio e per ultimo l’atto di Anacreonte. Per far rappresentare il lavoro a corte, le cose allora come oggi subiscono sempre influenze, l’atto del Tasso dovette essere sostituito da un altro incentrato sulla figura del poeta greco Esiodo.

L’idea è di produrre contenuti d’interesse per il pubblico, spettacoli teatrali, cortometraggi, libri di saggistica, pubblicazioni a fini didattici, ma anche podcast, video, lezioni per studenti della scuola e dell’università, e ancora contenuti per i social network, eventi di intrattenimento e dialogo con esperti, mostre, e molto altro.

Sotto la guida delle Muse, si analizzeranno temi come la tecnologia, che ha assunto un ruolo sempre più decisivo nello sviluppo sociale e in tutti gli ambiti della vita umana, dalla formazione al lavoro, dall’ambiente alla salute. Per questo motivo, il Politecnico di Torino intende intensificare le proprie iniziative di condivisione di conoscenza con la cittadinanza, rafforzando con Prometeo l’azione di Biennale Tecnologia, la grande manifestazione culturale a cadenza biennale che l’Ateneo realizza e promuove con successo dal 2019.

Tra le utopie della contemporaneità, trova luogo privilegiato l’idea che la ricerca scientifica e il suo esito tecnologico sia avvolta da una sorta di purezza, intoccata dalle ingerenze di tipo politico, economico, culturale e sociale, sciogliendo l’intreccio che lega i fatti sociali da quelli scientifici. Questo per dire che persino progetti divulgativi, costruiti con altissima professionalità e cura rispondono, volenti o meno, a logiche di natura politica, economica, culturale e sociale.

Il secondo appuntamento si terrà il 30 gennaio prossimo e vedrà in dialogo, moderati da Guido Saracco, Giovanna Iannantuono e Andrea Prencipe. Titolo “Università generativa”.

Negli intenti vige l’invito, rivolto alle nuove generazioni, di “imparare a disimparare” per lasciare il posto alle conoscenze associate ai cambi di paradigma in arrivo. Il monito è quindi di mantenere accesa la fiamma della creatività rispettando le tradizioni e il sapere ricevuto, ma al contempo di aprirsi alla diversità e al mondo intero. Un programma che con oggetti nuovi è lo stesso che veniva proposto nell’età di Pericle.

Pier Sorel

Il palinsesto degli incontri continuerà con i seguenti talk:

  • 14 febbraio 2025 | La filosofia: che cosa ci aspettavamo e che cosa ci ha dato? – Alessandro Baricco, Maurizio Ferraris
  • 20 febbraio 2025 | Pensarci umani: sesso e identità – Marzia Camarda, Antonella Viola
  • 27 febbraio 2025 | La matematica della vita – Piergiorgio Odifreddi
  • 13/14 marzo 2025 | Tecnologia e genere – Eva Benelli, Vera Tripodi
  • 27 marzo 2025 | Paure e speranze in politica – Massimo Cacciari, Maurizio Ferraris
  • 24 aprile 2025 | Digital Humanities – Trasformare la ricerca nell’egittologia e oltre – Christian Greco, Susanne Toepfer
  • 8 maggio 2025 | Tecnologia e guerra – Francesco Talò, Beppe Rasolo
  • 15-19 maggio 2025 | Sopravvivere al clima – Guido Saracco, Claudia Pasquero
  • 22 maggio 2025 | Il lavoro in pericolo – Maurizio Sacconi, Daniela Fumarola, Stefano Sacchi

I dieci appuntamenti si svolgeranno presso la sede del Circolo dei lettori, in Via Gianbattista Bogino 9, Torino, e cominceranno alle 18.30, con ingresso libero fino ad esaurimento posti.