Si può accettare oggi il mito della nobile menzogna?
E’ davvero efficace? Sa condurre le persone verso la verità? La falsità può mai essere considerata desiderabile e nobile? Ne parla Platone nel III Libro della Repubblica dove afferma che la menzogna è necessaria per un giusto governo. Ma, parafrasando Karl Popper, non si rischia forse di scivolare nel totalitarismo? Non si rischia di dirigere e limitare il pensiero e l’azione di ogni uomo? Di capovolgere gli eventi? Domande tutte lecite.

Nel dialogo con Glaucone, Socrate dichiara che la bugia è come un “farmaco” somministrato per illudere gli uomini, per poterli controllare, per portarli a ricercare e svelare la falsità dentro l’anima. Un’affermazione oggi contestabile, perché non consona all’attuale situazione mondiale, problematica e preoccupante.
Uomini di governo, politici improvvisati (e ce ne sono tanti!) o leader demagogici arrivano ad ingannare la gente ma, prima di tutto senza rendersene conto, ingannano se stessi. E l’inganno non è forse frutto della mancata o ridotta conoscenza, della cultura scarsa e superficiale e della diffusa ignoranza? Possiamo ritenerci soddisfatti ed appoggiare la loro prerogativa di governo o dobbiamo preoccuparci nel vedere minata continuamente la sovranità di ogni stato libero e democratico?
Prolifera, purtroppo, una realtà distorta: quella dei perdenti e non dei vincitori. Di coloro che non praticano la correttezza umana, sociale ed intellettuale. Altrimenti non si spiegherebbe il video virale sul futuro utopistico della Striscia di Gaza, generato dall’intelligenza artificiale, ma ordinato dall’uomo. E’ davvero intollerabile e umanamente inconcepibile questo scherno mediatico, perché il video smentisce l’intento satirico degli ideatori. Inoltre, sottovalutare la situazione catastrofica della guerra devastante tra Israele e Palestina significa approvare la politica selvaggia e pericolosa di un uomo (il Presidente degli Stati Uniti) che mira solo ad insultare e discriminare l’umanità. E tutto per inseguire la gloria, aumentare il profitto, raccogliere maggiori consensi e distorcere l’onestà.
Che dire? Si deve arrivare a tale bassezza per far parlare di sé?
La persistente e presunta boriosità di chi crede di esercitare il potere controllando le scelte, le azioni e le decisioni di un altro (Stato o cittadino libero che sia) evidenzia in realtà una mancanza di potere. Nell’accezione latina, il termine rimanda ad un processo personale di sviluppo e di crescita, di autentica conoscenza di sé. In senso lato, invece, implica un beneplacito, un permesso. Quando il potere viene concesso da un’autorità superiore (il popolo, per esempio), l’arbitrio personale e utilitaristico dovrebbe decadere. E se ciò non succede subentra la dittatura. Manca poco o forse in sordina si è già instaurata.

Che cosa preoccupa di più oggi? Lo sviluppo di un pensiero unico che annulla la partecipazione individuale alla vita collettiva e sociale di una nazione. Preoccupa anche l’assenza di clemenza e di empatia, l’ostilità verso un atteggiamento di collaborazione, inclusione e affiancamento. A volte tale posizione denota uno scarso contatto con la realtà e un conseguente sviluppo di rivalse geopolitiche ed economiche, che impediscono il confronto e le interazioni tra i popoli.
La menzogna nobile, quindi, pronunciata per ottenere il consenso sociale diventa così una burla, un pretesto per scatenare conflitti e rivalse, manipolazioni e inganni. Chi mente sa di mentire e mentendo inibisce la verità. Anzi, la annienta. Ogni menzogna pronunciata genera così un’altra falsità alternativa, emotivamente attraente forse, perché rivestita di lustro e di credibilità, ma altamente pericolosa e devastante.

Il mito della nobile menzogna quindi, oggi è screditato, perché genera una comunicazione ambigua, frutto di un reale disturbo di identità e di una ignoranza populista galoppante. Se mancano i presupposti per arginare il dilagante tracollo della democrazia vuol dire che manca la volontà di lottare contro l’azione disfattista di chi pensa di essere un superuomo e l’unico salvatore dell’umanità. Questo atteggiamento elitario, se non sarà arginato, porterà la libertà umana alla deriva.
Allora è lecito preoccuparsi …
Maria Giovanna Iannizzi