Vedere un edificio mentre viene innalzato, al punto da rammentarlo come una sorta di inconscio incipit del proprio percorso professionale, constatare che da un tempo infinito questi è il più terrificante e colpevole atto mancato della città, spalanca le porte ad una storia torinese intrigante e avvincente che contempla i luoghi del lavoro, la trasformazione di una città, l’attualità e l’insostituibile valore dell’architettura.

Il ragazzino accompagnato dai genitori a osservare la costruzione del Palazzo del Lavoro è l’architetto Marco Visconti e colei che ne ha molto intelligentemente raccolto la voce è Maria Chiara Virgili nel suo progetto “Dannati Architetti”: podcast ascoltatissimo che 2021 viene eletto da Artribune miglior podcast dell’anno.
“Dannati Architetti” è nato nel 2020 come podcast dedicato alle grandi figure dell’architettura. Il titolo è un dichiarato omaggio ai “Maledetti Architetti” di Tom Wolfe, padre del giornalismo d’opinione. Scritto e narrato dall’autrice, la cui voce possiede una gioia vivace, nel corso degli anni ha raccolto attorno a sé una piccola community di ascoltatori, composta da studenti, professionisti del settore o semplici appassionati, uniti dall’amore per il progetto e per la storia dell’architettura.

A GazzettaTorino Maria Chiara Virgili così racconta il suo lavoro:
“La cosa che amo di più di questo lavoro – e che considero un enorme privilegio – è la possibilità di conoscere, vuoi per le puntate del podcast, per servizi, eventi o altre interazioni, personalità straordinarie del mondo dell’architettura. Fra queste c’è sicuramente Marco Visconti. Grazie al suo spirito curioso, al desiderio di condividere cultura e alla sua affascinante storia, ho trovato il coraggio e l’energia necessarie per dare vita a un nuovo format di Dannati Architetti, serie podcast biografica che è sempre stata ‘a una voce’ (la mia) e all’interno della quale ho prevalentemente dedicato episodi ad architetti appartenuti al passato.
Mi sono chiesta dunque, anche motivata dall’entusiasmo di Visconti, che si è gentilmente prestato alla registrazione del primo episodio pilota, se non fosse giunto il momento di occuparmi anche del presente, o di un passato più recente, lasciando che fossero gli stessi protagonisti – donne e uomini attivi nel campo dell’architettura – a raccontarsi davanti al microfono, ripercorrendo il proprio percorso e i progetti realizzati, dagli esordi fino a oggi”.
L’episodio più recente è dedicato a Marco Visconti, tuttavia non è l’unico torinese a cui è dedicato un episodio di Dannati Architetti. Nelle puntate registrate del podcast vi sono tre puntate biografiche dedicate ad Ada Bursi, Alfredo D’Andrade e Giuseppe Momo, tutte realizzate in collaborazione con l’Archivio di Stato di Torino che conserva i rispettivi fondi.

Marco Visconti Marco Visconti nasce a Torino il 14 settembre 1957, consegue un master in composizione architettonica alla UCLA di Los Angeles, si laurea in ingegneria presso il Politecnico di Torino e in architettura presso l’Università degli Studi di Genova, dove è collaboratore di Renzo Piano dal 1984 al 1986. Dal 1987 al 2006 lavora a Torino, dove è direttore del gruppo architettura di Fiatengineering. In seguito, fonda Marco Visconti architects, studio professionale specializzato in architettura e sostenibilità. Tra le sue realizzazioni spiccano lo stabilimento Fiat di Melfi; il ristorante Ferrari a Maranello; il Training Center IVECO a Torino, con Gabetti e Isola; la torre di Lodi per gli uffici Zucchetti; il Campus Luigi Einaudi di Torino e il padiglione degli Emirati Arabi Uniti all’Expo di Milano, entrambi con Foster + Partners. Professore presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino e autore di svariate pubblicazioni.
“L’architettura deve essere pervasa dalle persone e dalla cultura, deve essere adattabile alle trasformazioni del mondo. Tutte le trasformazioni hanno inizio nell’immaginario e nella speranza, e sperare significa giocare d’azzardo puntando al futuro. L’architettura deve poter ospitare i luoghi di questo azzardo così come l’architetto deve poter interpretare il cambiamento nello spirito del tempo, con una procedura non gerarchica che privilegi l’ascolto, decentrata e radicata nella comunità. Io ho iniziato a credere che un altro mondo fosse realizzabile. Nella certezza di riuscire a fare qualcosa di buono, quando tutto era incerto. Convinto che il mondo di oggi sia migliore di quello di ieri”.
Nel link di cui si consiglia l’ascolto, come la visione perché corredato da immagini esplicative, c’è un ricordo della casa dello scultore Mastroianni di Enzo Venturelli, e ovviamente i progetti dell’architetto tra cui un coraggioso stand della Hyundai al Salone dell’Auto di Torino, lo stabilimento della Fiat di Melfi, il Campus Luigi Einaudi a Torino fatto con lo studio Foster + Partners, il rinnovo delle grandi aule di Palazzo Nuovo, il Training Center Iveco realizzato con Gabetti e Isola e altre curiosità che merita scoprire.