Esisteva tanto tempo fa, un paese nel quale la MUSICA era la cosa più importante: tutti i suoi abitanti sapevano cantare magnificamente, e sin dalla più tenera età i bambini imparavano a suonare uno strumento.
In ogni angolo c’era sempre chi cantava, chi suonava e chi danzava!
E naturalmente, visto che le arti si richiamano tra loro, in questo paese vivevano anche molti pittori, scultori, scrittori, attori, danzatori, poeti… insomma ogni forma d’arte sosteneva l’altra.
Il sostentamento del paese proveniva dal commercio di questi prodotti, che arrecavano un tale benessere a chi li vedeva e li ascoltava, che la sua fama era estesa a tutta la regione.
Gli artisti però, per produrre le loro opere, erano sottoposti a severe esercitazioni, e spesso mancava loro lo spazio per immaginare opere originali, musiche nuove e danze mai viste: erano talmente abituati ai loro esercizi, che li ripetevano quasi senza pensarci, e spesso si annoiavano un po’…. Nessuno però aveva mai confidato agli altri questo stato d’animo, perché tutti erano convinti che non si potesse agire in modo diverso.
Un giorno, però, tutto il paese si svegliò in un silenzio tremendo: i suoi abitanti, come tutte le mattine, si alzarono e si schiarirono la voce, ma al posto dei soliti primi suoni un po’ rochi, dalle gole non uscì nulla: tutti erano diventati muti.
Inizialmente pensarono ad un malessere, ma poi si accorsero che anche gli strumenti erano muti ed anche gli animali erano muti: il paese era diventato completamente MUTO!!

Successe così, che neanche i pittori riuscirono a dipingere, né gli scultori a scolpire, né i danzatori a danzare.. insomma nessuno quel giorno combinò nulla.
Erano tutti un po’ allibiti, e verso sera i bambini iniziarono a piangere ed a pestare i piedi, da muti.
Fu la giornata più terribile che si ricordi, nel villaggio: quel silenzio terribile faceva male alle orecchie e paralizzava le persone, gli animali e le cose.
Quando scese la notte sorse la luna, che era piena, splendente e luminosa: il consiglio dei saggi del paese si riunì per trovare una soluzione.
Dopo tanta silenziose proposte , ad una donna venne in mente una vecchia ostetrica che adesso non lavorava più, ma che un tempo aveva fatto nascere tutti i bambini del paese.
Viveva da sola, al limitare dal villaggio.
Fu dunque deciso di consultarla.
L’anziana donna arrivò non appena la chiamarono, fece subito fare un fuoco nel camino e vi rimase vicino a lungo, in meditazione; poi vi lanciò dentro tre pietre, che fecero fumo e scintille.
Infine, a gesti, decretò: <in questo luogo è giunta una grande nemica: si chiama “PAURA”: essa provoca aridità, silenzio, perdita dei sogni. Una grave minaccia incombe su di noi e sulle nostre creazioni: un male oscuro sta cercando di eliminare tutto ciò che nasce dalle nostre anime, per poter comandare le nostre azioni, e metterci al suo servizio: esso aborrisce la musica, i colori, a danza e tutto ciò che è armonioso. Dovete cercare lo “strumento magico” che riporterà i suoni nella vostra vita e che allontanerà il male oscuro.”.>
A nulla valsero le richieste dei suoi compaesani perché si spiegasse meglio, perché a quel punto l’anziana donna si mise a dormire profondamente.
I saggi, dopo essersi scervellati per tutta la notte, piombarono anch’essi in un sonno profondo, per risvegliarsi solo in pieno giorno, anche perché non c’erano più galli che cantavano, né uccellini che cinguettavano , né campane che rintoccavano di primo mattino….
Il primo di loro che si svegliò iniziò a piangere sommessamente, e ad uno ad uno anche gli altri si unirono al pianto: le loro lacrime dopo un po’ formarono delle pozze, che a poco a poco si trasformarono in ruscelletti, e poi in un ruscello, che uscì dalla casa in cui si trovavano e si riversò per le strade del paese.
Chi lo vedeva iniziava subito a piangere, e così il ruscello diventò un torrente di lacrime, che indusse le persone a consolarsi a vicenda, perché c’era chi scivolava in acqua, chi si era bagnato i calzini, chi rincorreva la pentola con i fagioli messi a bagno la sera prima….
Dopo aver assistito a diversi avvenimenti di questo genere, gli abitanti del villaggio iniziarono fare smorfie per a ridacchiare, finché furono presi da una ridarella irrefrenabile….
E così, ridendo e piangendo, aiutandosi e consolandosi, tutti iniziarono ad emettere suoni, ma suoni molto diversi da quelli di un tempo, che emergevano direttamente dal loro cuore, senza bisogno di alcun esercizio o rigo musicale…..spontanei e cristallini, che commuovevano anche le pietre!!
Anche i danzatori ripresero a muoversi armoniosamente, compiendo movimenti spontanei e naturali, a piedi scalzi, così come sentivano di doversi muovere; i pittori iniziarono a dipingere ovunque: per le strade, sui muri, su qualunque superficie avesse bisogno di essere nobilitata: ciò che usciva dalle loro mani era così bello che tutti gli uccellini iniziarono a cantare per complimentarsi, ed i bambini ripresero a giocare chiassosamente.
Fu in quel momento che la PAURA ebbe coscienza di essere stata sconfitta, e con lei il male oscuro che voleva uniformare le menti degli artisti di quel meraviglioso paese: entrambi fuggirono, per lasciare il posto alla creazione di musiche, forme e colori che emergevano direttamente dai loro cuori , raggiungevano l’anima di chi le udiva e vedeva, e faceva nascere nuove idee e meravigliosi sogni.
Disegni e testo di Paola Gandini

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