Vincitore della XIV Edizione del concorso letterario nazionale Premio InediTO-Colline di Torino, il romanzo ambientato a Torino,  “L’Anello Mancante”, con intervista a Saida El Gtay.

torino magica
Da quindici anni consecutivi l’Associazione culturale Il Camaleonte di Chieri (TO) bandisce il Premio InediTO – Colline di Torino, concorso letterario con  l’obiettivo di scoprire e valorizzare nuovi autori ed è l’unico nel suo genere ad essere dedicato a tutte le forme di scrittura, dalla poesia, al romanzo, alla narrativa breve.
Vincitore della XIV edizione è il romanzo “L’anello Mancante”, scritto a quattro mani da Saida El Gtay e Nicolò Angellaro, un romanzo moderno, anticonformista, un intreccio ambientato nello sfondo oscuro, esoterico, e tuttavia sempre sottilmente seducente di una Torino magica e ammaliante, dove i due protagonisti affrontano prove legate alle forze occulte della città, alla ricerca dell’anello posseduto dal mago Gustavo Adolfo Rol.
l'anello mancante

         “avvincente, ammaliante, anticonformista, e originale”

            Franco Rol

Abbiamo avuto la possibilità di incontrare la coautrice del romanzo, Saida El Gtay ;
Nata in Marocco,  il 23 gennaio 1990,  dopo gli studi in scienze sociale prosegue il suo percorso universitario iscrivendosi all’indirizzo di Beni Culturali all’Università degli Studi di Torino. Inizia a scrivere all’età di dodici anni e divora narrativa e poesia indiscriminatamente. Dal 2014 decide di dedicare buona parte del suo tempo alla scrittura  sperimentando sia in prosa che in poesia. Nel 2015 si lancia con Nicolò Angellaro nell’avventura del romanzo breve, facendo nascere L’Anello Mancante. Con quest’ultimo, appena pubblicato dalla Camaleonte Edizioni, vincono InediTO (Premio Colline di Torino). E’ inoltre Vincitrice della II edizione del concorso “Il colore delle donne” con il racconto Trasparenze , e selezionata per la raccolta “Lingua Madre” 2016.

L'autrice, Saida El Gtay

L’autrice, Saida El Gtay

GT    Ne “l’anello mancante, Indira e Tommaso, i protagonisti, si aggirano tra le ombre di una Torino magica e spregiudicata, dalle tinte fosche, ma della quale si percepisce distintamente la seduzione. Qual’ è il suo rapporto con la città?
S            Quando arrivi a Torino ci metti del tempo per abituarti alla “città”. Soprattutto se sei cresciuto in una cittadina di provincia come me. Poi con il passare delle stagioni e degli anni, vivendola, scatta qualcosa di letteralmente magico dentro. Dentro di me è scattato qualcosa diverse volte: la prima volta quando ho visto la città dall’alto, dal Monte dei Cappuccini, e la città s’è distesa davanti ai miei occhi in tutta la sua meraviglia, con i monti a farle da corona; la seconda volta mentre passeggiavo sul Lungo Po al tramonto. Mi sembrava di far parte di un quadro. Tutto era cangiante e vivo. Le persone con i cani al guinzaglio e i ragazzi seduti sulla panchina sembravano fermi immagine di chi sorride alla vita senza correre troppo. Torino è una città a misura d’uomo e anche a misura dei sogni che hai . Le probabilità che ti capiti qualcosa di miracoloso durante la giornata sono infinite se sai esser aperto. Culturalmente e artisticamente è un pentolone che ribolle in continuazione e puoi sentirlo e vederlo in ogni strada, in ogni negozio, e in ogni persona. Ecco perché la “magia” e il “mistero” che fa da sottofondo al romanzo l’Anello Mancante non è un finzione. E’ tutto vero e lo si può percepire in ogni via della città se si decide di sentire più profondamente.  La invito a fare questo esperimento: quando passeggia per le vie faccia attenzione ai portoni delle case. Vedrà dettagli che sapranno stupirla e forse anche un po’ spaventarla!
La magia inizia dalle piccole cose.

GT    La vittoria nel concorso “Il colore delle donne”, con Trasparenze, la sua partecipazione nella raccolta narrativa “ Terra Madre “, ora la pubblicazione del suo primo romanzo. Altri progetti di successo per il futuro?
S             Prima di vincere il concorso InediTO (Premio Colline di Torino) non avevo immaginato di poter scrivere anche per essere letta da altri che non fossero gli amici stretti. Non avrei mai potuto immaginare che si può arrivare ad un certo punto della vita in cui, “magicamente” e non senza qualche difficoltà, si inciampa in quello che si vuole fare veramente. Pensavo fosse più un processo per tentativi. I miei piani per il futuro hanno a che fare al 100% con la scrittura. […]. Negli ultimi mesi sto scrivendo parecchi racconti e il mio scopo è quello di renderli accessibili attraverso la pubblicazione su giornali online che reputo validi. Vorrei partecipare al Concorso “il Battello a Vapore” con un romanzo breve dal titolo provvisorio Beatrice corre veloce, una sorta di favola moderna ambientata a Torino.
Ora sto scrivendo un nuovo romanzo, che con fatica sta prendendo forma, dal titolo Carta, Forbice, Sasso. E provi a indovinare? Lo sfondo della storia è di nuovo Torino, questa volta nelle sue tinte più feroci, ma anche più dolci.
“La mia vita si suddivide in minuti, ore e giorni, ma ha valore solo quando diventa parola scritta, in tutte le sue forme.”
Saida El Gtay 

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