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Daniil Trifonov

Formatosi prima a Mosca e successivamente perfezionatosi negli Stati Uniti, Daniil Trifonov si presenta per la prima volta al pubblico di Lingotto Musica martedì 2 maggio alle 20.30 cimentandosi nella titanica impresa di eseguire i due Concerti per pianoforte di Chopin in un’unica serata.
Nato in Russia nel 1991 si è imposto all’attenzione internazionale nel 2010 salendo sul podio del Concorso «Fryderyk Chopin» di Varsavia, risultando così il più giovane premiato nella storia della leggendaria competizione pianistica e attirando su di sé l’attenzione di grandi artisti come Martha Argerich, Nelson Freire (entrambi in giuria) e Krystian Zimerman.
L’anno successivo ha sbancato il Concorso «Čajkovskij» di Mosca e il «Rubinstein» di Tel Aviv inaugurando così una carriera ai massimi livelli internazionali che in pochi anni lo ha portato a collaborare con tutte le più prestigiose orchestre del mondo e i massimi direttori. 

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Mahler Chamber Orchestra

Insieme a lui la Mahler Chamber Orchestra, formazione tedesca fondata da Claudio Abbado, ormai da molti anni ospite abituale di Lingotto Musica, diretta per l’occasione dal direttore e pianista russo, classe 1957, Mikhail Pletnev, anch’egli da più di trent’anni protagonista sulle massime scene musicali internazionali e fondatore nel 1990 della Russian National Orchestra.
Tutto polacco il programma musicale della serata che si apre con la Serenata per archi op. 2 di Mieczysław Karłowicz, compositore oggi poco eseguito nelle sale da concerto, appassionato alpinista la cui vita fu stroncata nel 1909 a soli 33 anni da una valanga; concepita nel 1896  appartiene alla prima stagione del compositore e fu eseguita l’anno successivo dagli archi dei Berliner Philharmoniker.

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Mikhail Pletnev

Il programma si completa con i due Concerti per pianoforte di Fryderyk Chopin, opere gemelle concepite a pochi mesi di distanza l’una dall’altra nel biennio 1829-1830, poco prima che il compositore appena ventenne lasciasse la Polonia, senza mai più tornarvi, per cercare fortuna nelle grandi capitali europee. Più che ai modelli classici di Mozart e Beethoven, Chopin si rifà a quella generazione di pianisti compositori quali Hummel, Kalkbrenner e Moscheles che avevano posto in primo piano la brillantezza della parte solistica a discapito di quella dialettica tra pianoforte e orchestra che aveva caratterizzato il genere nell’età classica. A dispetto della numerazione il Concerto n. 2 in fa minore op. 21 fu scritto per primo (ma pubblicato per secondo) e rispetto al Concerto n. 1 in mi minore op. 11 presenta un carattere meno estroverso, cosa che lo rese il prediletto dal compositore, poco incline al virtuosismo spettacolare.

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