Per avvicinare i giovani alle tematiche della politica, La Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Torino ha realizzato, a partire dal 2011, sei edizioni della Scuola di formazione all’impegno sociale e politico, e, a partire dal 2017, l’esperienza della Scuola si è trasformata e ampliata in una serie di iniziative gestite sotto la denominazione di Piccole Officine Politiche, differenziate in relazione ai destinatari.

Sono nate l’Officina Impegnati, rivolta a chi opera in politica; l’Officina Interessati diretta a coloro che sono attivi nel sociale, seguono le vicende politiche, ma non ne sono protagonisti; l’Officina Educatori per chi opera con i giovani nella formazione; l’Officina Aperta che è dedicata a tutti quelli che sono lontani dalla politica e l’Officina Apprendisti destinata alle giovani generazioni.

Con l’obiettivo di avvicinare i giovani al mondo della politica, spiegandone i vari aspetti attraverso un approccio e un linguaggio a loro misura, promuovendo il valore della democrazia come luogo del dialogo e della ricerca delle migliori condizioni per vivere, educando alla coscienza critica e alla cultura dell’approfondimento. E poi ancora, far conoscere il sistema delle istituzioni, parlare di valori, fornire ai ragazzi occasioni per esprimersi, ascoltando la loro voce per meglio comprendere ciò che pensano.

L’’Officina Apprendisti, ha avviato attraverso un progetto che ha trovato il sostegno economico della Fondazione CRT, quest’anno coinvolge complessivamente oltre quattrocento ragazzi di età compresa tra i dodici e i diciotto anni, perlopiù studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Torino e area metropolitana e giovani della scuola di formazione professionale.

Non si può negare che la militanza nei partiti sempre più rara, un diffuso sentimento di sfiducia e di distanza rappresentano i segni evidenti della generale crisi nel rapporto tra cittadini e mondo della politica.  Ripartire dalle giovani generazioni è quindi importante, poiché spesso sono capaci di offrire occasioni di cambiamento e sono anche fonte di speranza. Registriamo infatti, in queste occasioni, segnali d’interesse e di partecipazione quando i giovani stessi sono messi nella condizione di sentirsi protagonisti e non solo ricettori di contenuti.

“È importante – osserva monsignor Alessandro Giraudo, il Vescovo ausiliare di Torino – tener conto dei mutamenti avvenuti nelle idee e negli atteggiamenti dei giovani stessi. È cambiato il loro modo di approcciare e considerare le questioni sociali e, soprattutto, appaiono tutt’altro che indifferenti se avvicinati e stimolati nel modo giusto. Le iniziative dalla Pastorale sociale e del lavoro – sottolinea monsignor Giraudo – lo confermano e mostrano la forte esigenza di affrontare con le giovani generazioni i temi legati al sociale e al politico. Siamo altresì contenti di portare l’Officina Apprendisti come buona pratica all’interno del contesto della prossima Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, che si terrà a Trieste dal 3 al 7 luglio”.

Il progetto, peraltro, “è in piena sintonia con le linee approvate dal Consiglio di indirizzo sul tema del contrasto alla povertà educativa – prosegue il Consigliere di Indirizzo di Fondazione CRT e Coordinatore della Commissione Cultura, Giampiero Leo–. Nello specifico il Consiglio ha molto insistito sulla necessità e urgenza di investire sulla formazione alla Cittadinanza attiva e alla politica”.

“Nei laboratori di politica di Officina Apprendisti, ma potremmo parlare anche di laboratori di “educazione civica”, – spiega Alessandro Svaluto Ferro, direttore della Pastorale diocesana Sociale e del Lavoro  –  si impiegano app che consentono di animare gli incontri, si svolgono lavori sui mezzi di informazione cartacei e virtuali, si utilizzano video e vengono organizzati incontri con testimoni significativi sia del passato sia del presente allo scopo di riflettere sui temi della democrazia e dei diritti, si organizzano ricerche per conoscere più in profondità il territorio dell’istituto scolastico che partecipa al progetto. Inoltre, tra le varie attività, vengono proposti giochi per insegnare il valore della cooperazione e simulare alcune attività svolte dal consiglio comunale. È nostro interesse avvicinare i giovani alla bellezza dell’impegno per il territorio, appassionandoli alla politica con la P maiuscola. Ringraziamo la Fondazione CRT per aver creduto fortemente in questa progettualità e per averci accolto nell’audizione con la Commissione Cultura, occasione di dialogo e scambio reciproco di considerazioni e di idee. Siamo pertanto fiduciosi di poter allargare la proposta ad altre realtà formative e giovanili anche nel corso del prossimo anno sociale e scolastico grazie al sostegno della Fondazione”.