Ogni settore economico e ogni fenomeno culturale attraversano fasi diverse nel corso della loro esistenza: boom improvvisi, caduta inaspettate, momenti di stabilità, anni di consolidamento.

Ed è proprio quanto è accaduto anche al poker online, esploso a cavallo tra il 2000 e il 2010 con tanto di canali tematici e trasmissioni televisive dedicate, in crisi nel decennio successivo, e oggi tornato “in grande forma” grazie allo streaming, alla tecnologia e ai nuovi media. È il momento di ripercorrere le tappe recenti di questo percorso e di provare a ipotizzare i possibili sviluppi futuri di quello che resta uno degli sport della mente più complessi e affascinanti.

Gli esperti di settore datano la prima partita di poker online nel 1998. 10 anni dopo il Texas Hold’em online sbarcò anche in Italia, riscuotendo in breve tempo un incredibile successo e un’esposizione mediatica senza pari. Erano gli anni delle trasmissioni televisive tematiche in prima e seconda serata sulle reti generaliste, dei professionisti che vendevano milioni di copie dei loro libri sulle strategie al tavolo verde e dei vip testimonial delle principali case di gioco. Poi, e per certi versi inspiegabilmente, il poker è sparito dalla nostra quotidianità ed è tornato un passatempo di nicchia, fino al recentissimo ritorno in auge.

Sono molti i motivi che spiegano questo ritrovato smalto; ad esempio negli ultimi anni sono stati fatti enormi passi avanti per quanto riguarda le tutele ai giocatori e la protezione dei dati sensibili. Oggi è infatti possibile cimentarsi nel poker online con soldi veri in tutta tranquillità grazie a protocolli informatici sempre più sicuri e alla decisione delle varie piattaforme di accettare i metodi di pagamento più affidabili della rete. La crittografia garantisce standard di sicurezza sempre più avanzati, l’uso dei portafogli elettronici è all’ordine del giorno e le poker room devono ricevere la certificazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per operare nel nostro Paese.

Com’è cambiato il poker

Nel ritorno alla ribalta del gioco ha rivestito (e lo farà quasi sicuramente anche nei prossimi anni) un ruolo fondamentale l’innovazione tecnologica. Gli smartphone e i tablet hanno spinto gli sviluppatori a puntare con decisione sul mobile, creando sia nuove versioni per cellulari dei propri software, sia giochi pensati principalmente come forma di app con la conseguenza di avvicinare anche i pubblici più giovani e di allargare la platea di giocatori e semplici appassionati.

In più è arrivato anche il fenomeno del gaming live che ha permesso agli amanti del poker di rivivere in diretta comodamente dalla propria casa le magiche atmosfere delle sale da gioco “fisiche”, di sfidare avversari in carne ed ossa e di interagire in prima persona con dealer professionisti. E se aggiungiamo anche l’avvento dello streaming e di piattaforme a esso dedicate come Twitch, si intuisce il perché di una ritrovata attenzione al mondo delle due carte.

Fin qui abbiamo parlato delle cause del “ritorno” del poker online. Ma cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi e nei prossimi anni? Anche in questo caso si passa dalle nuove tecnologie e da due di esse in particolare: il metaverso e l’intelligenza artificiale. Gli universi virtuali, gli ambienti 3D e i visori potrebbero diventare in breve tempo i canali per sfidare gli avversari a Texas Hold’em con livelli di immersività e realismo impensabili appena 5 anni fa e in tal senso stanno già arrivando i primi esperimenti e le prime poker room completamente digitali.

Com’è cambiato il poker

L’altra grande novità sarà l’ingresso in pianta stabile dell’intelligenza artificiale nel mondo delle due carte e dei tornei. In quest’ultimo periodo sono nati software di training basati sull’IA per i professionisti in grado di aiutarli ad affinare le proprie strategie, a prendere dimestichezza con le numerose varianti del gioco e ad analizzare lo storico delle partite giocate. Allo stesso tempo la tecnologia potrebbe rivelarsi un formidabile avversario con cui confrontarsi come abbiamo già visto con Pluribus, programma creato dagli studiosi della Carnegie Mellon University e capace di battere i campioni in carne ed ossa grazie alla capacità inedita di riconoscere i bluff.