locandina animali in posa web copia
L’Associazione per la Fotografia Storica di Torino celebra il suo ventennale . Il 23 dicembre del 1996 alcuni collezionisti decidevano di unire le loro forze affinché le conoscenze e il materiale storico, inedito, acquisito nel tempo, uscissero fuori dai loro archivi per contribuire alla storicizzazione della fotografia e dei suoi protagonisti ma anche alla memoria storica collettiva.
Per celebrare questa importante data l’Associazione ha costruito una mostra dal taglio curioso e ironico. Il soggetto scelto sono gli animali in posa, 64 immagini vintage, una selezione di scatti dal 1850 al 1979, dove affiora il rapporto fra uomo e animale. Adorati o meramente utilizzati gli animali sono parte integrante del contesto umano.
 
Scriveva il grande John Berger, scomparso da poco: “Da sempre gli animali occupano il centro dell’universo insieme all’uomo: nell’antichità venivano utilizzati per popolare lo zodiaco, e gli indù immaginavano che la Terra fosse sorretta da un elefante, a sua volta in piedi sul guscio di una tartaruga. Li guardiamo da sempre, perché sono esseri senzienti e mortali come noi, eppure radicalmente diversi: osservandoli abbiamo imparato a definire che cosa è umano, e il loro sguardo ci è ancora indispensabile. Oggi gli animali abitano le case di milioni di persone, le loro fotografie invadono il web e le pagine dei giornali: sono dappertutto, eppure stanno scomparendo, perché è sempre più rara la possibilità di un incontro, sostituita dallo spettacolo di documentari, cartoni animati e giochi per bambini. Stanno perdendo il ruolo di messaggeri di un «oltre» segreto, dell’abisso che si trova al di là del linguaggio e parla della nostra origine, della nostra solitudine come specie“.
 

autore non identificato, pantera originale, Roma 1870 ca.

Roma 1870 ca autore anonimo


Vero è che l’avvento della fotografia ha contribuito a suo modo a fissare questo atavico legame di convivenza e dipendenza. Tante sono le interazioni di tipo emotivo e pratico che emergono: sentimenti di affetto, di repulsione, di proiezione del nostro io, istinto di possesso e di dominio, universo parallelo da osservare a scopi scientifici e di ricerca, feticcio per soddisfare le nostre carenze, forza della natura da ammirare e dominare allo stesso tempo, strumento di lavoro al nostro servizio e schiavo sacrificale. Animale anche compagno di vita che, negli anni, sembra assumere le nostre espressioni e acquisire, paradossalmente, in alcuni casi, più dignità, eleganza e autorevolezza.
 
Giancarlo Dall'Armi, cane con coppia, 1920 ca.

Giancarlo Dall’Armi 1920 ca.


In esposizione immagini di Caldesi, Anton Hautmann, Giorgio Sommer, Félix Bonfils, Kozaburo Tamamura, Gian Carlo Dall’Armi, Renato Fioravanti, Maggiorino Gramaglia, Vittorio Sella, Pier Paolo Badoglio, Cesare Colombo, Toni Nicolini, Renzo Muratori, Gustavo Millozzi, Nicola Tamma e Alessandro De Carlo.
La mostra e accompagnata da un buon catalogo con testo di Giovanna Giordano le schede biografiche sono a cura di Laura Danna e Tullia Garzena le ricerche iconografiche sono di Santo Leonardo e si può ottenerlo con una semplice donazione.
Peccato ed è impossibile non segnalarlo con tristezza, l’inconcepibile offesa per i visitatori, di esporre immagini così raffinate, ben scelte e correttamente inquadrate, sopra le imbarazzanti e inconcepibili grate d’acciaio della Biblioteca Amoretti. Nemmeno le scuole medie di provincia le usano più.  

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