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Oggi, il 3 maggio, è la Giornata mondiale della libertà di stampa, così dichiarata dall’Unesco: World Press Freedom Day 2016. 
La libertà di stampa è in consistente e preoccupante declino, questo è quanto emerge dal rapporto 2016 sullo stato dell’informazione realizzato da Reporter senza frontiere (Rsf). Un dato che dovrebbe essere valutato come allarmante, e che evidenzia, se ancora ce ne fosse bisogno la minaccia rivolta al giornalismo indipendente e alla libertà di stampa.
L’Italia, nel mondo è classificata al 77°posto , e non è un buon posto per un paese civile,  posto perdendo quattro posizioni rispetto all’ultimo rapporto risalente al 2014. Le motivazioni risiedono nella constatazione che “fra i 30 e i 50 giornalisti” sarebbero sotto protezione della polizia per minacce di morte o intimidazioni.
I parametri di valutazione dell’organizzazione sono “Pluralismo, indipendenza dei media, ambiente di riferimento, autocensura, provvedimenti di legge in materia, trasparenza, infrastrutture e abusi”. Dal 2013 si è registrato un forte regresso di tali parametri. Le infrastrutture sono calate del 16%; l’autocensura del 10% in seguito alla promulgazione di leggi e provvedimenti volti a penalizzare i giornalisti accusati di “vilipendio”, “blasfemia” e “apologia del terrorismo”.
Alla luce delle analisi di Rsf è palese lo sconfortante declino europeo, “la progressiva erosione del modello europeo” causato dalle molteplici leggi antiterrorismo e dalla “approvazione di leggi per la sorveglianza di massa, crescenti conflitti di interesse e un controllo sempre maggiore sui media di Stato e anche privati”. È quanto si legge nel rapporto.
La professione del giornalista europeo è ostacolata altresì dal conflitto di interessipoiché i media sono sempre più spesso di proprietà di grandi società che coltivano interessi di altra natura. È il caso della Francia (45esima posizione), della Bulgaria (113esima posizione) e della Macedonia (118esima posizione). In Italia si è, invece, rilevato un aumento del numero delle perquisizioni con l’intento di violare le informazioni e le fonti giornalistiche.
Il rapporto Rsf dedica una sezione al caso italiano di Vatileaks e il quotidiano La Repubblica.
La Finlandia conserva il primato dal 2014 come paese con la miglior libertà di stampa. Al secondo posto l’Olanda e in terza posizione la Norvegia. Dopo l’Europa si piazza l’Africa, con grande sorpresa. L’Asia, invece, conferma la drammaticità della sua condizione in materia di libertà di espressione e di stampa.


Reporter senza frontiere ha dedicato a questa analisi una serie di foto dei dittatori, o leader mondiali che festeggiano la loro vittoria sulla stampa. Rappresentati con un calice in mano dodici leader mondiali, dal russo Vladimir Putin all’egiziano Abdel Fattah al-Sisi, ricordano quanta cicuta versano contro le voci dell’informazione.
www.rsf.org

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