La famiglia Ceretto e la passione per l’arte contemporanea: un mecenatismo d’altri tempi.
Sculpture è la mostra personale di Kiki Smith, curata da Bill Katz, con l’assistenza della Pace Gallery di New York, e allestita nello splendido Coro della Chiesa di Maria Maddalena ad Alba, grazie all’intervento della Famiglia Ceretto, noti produttori di vino e appassionati d’arte contemporanea.
L’evento, ben si inserisce nel panorama delle iniziative di arte e architettura che punteggiano l’attività imprenditoriale della famiglia, encomiabile esempio di un mecenatismo d’altri tempi, che dal 1999 porta nelle Langhe opere di artisti internazionali di cui un esempio significativo è la suggestiva Cappella dipinta da Sol Lewitt e David Tremlett, sita nei pressi di La Morra.
Quest’anno la protagonista della mostra è Kiki Smith, artista di fama mondiale (nata a Norimberga nel 1954 e cresciuta nel New Jersey, dalla fine degli anni ’70 vive e lavora a New York), che, dopo Anselm Kiefer nel 2014 e Ellsworth Kelly nel 2013, sceglie per la prestigiosa location barocca tre grandi sculture rappresentative della sua produzione artistica: Mary Magdalene (1994), She-Wolf (2001) e Annunciation (2008).

Kiki Smith_Mary Magdalene, 1994

Tre opere che ben si confrontano, per affinità e per contrasto, con lo spazio circostante caratterizzato dalla presenza di un pregevole coro in legno di noce con 48 scanni dai braccioli scolpiti e dagli schienali intarsiati. La prima, realizzata in bronzo, silicone e acciaio, rappresenta la Maddalena come una donna selvaggia, indomita (secondo la tradizione gotica delle pale d’altare bavaresi) mentre indossa una manetta con una catena spezzata nell’atto di liberarsi da un ipotetico giogo. La seconda, in bronzo, raffigura una maestosa lupa solitaria, cacciatrice, ma anche pronta ad allattare, che si ispira a quella romana del Campidoglio. Entrambe le opere sembrano dialogare con il busto di Cristo di Pietro Canonica e con l’imponente Crocefisso cinquecentesco sovrastante, a cui sembra rivolgersi anche la terza. Quest’ultima è una fusione d’alluminio che rappresenta una figura androgina seduta, eterea, austera, a metà tra l’Arcangelo Gabriele e la Vergine, con il braccio alzato in un gesto ambiguo di invito a fermarsi o di stupore. La sua testa è fetale, aliena, dalle dimensioni innaturali.
Kiki Smith_She-Wolf, 2001

Tre figure femminili, che “devono creare stupore e rappresentare quello che sono” – dice l’artista. “Perché per me l’arte è essenzialmente un modo per raccontarmi per mettermi a nudo, ma anche per sopravvivere” – continua – “è stato divertente mettere a confronto tre sculture realizzate in momenti diversi […] prima amavo l’Arte Povera, oggi guardo a Giotto e a Cimabue, domani al Rinascimento, perché per un artista non ci deve essere mai un solo maestro”.

Famiglia Ceretto Foto di Guido Harari

Kiki Smith ha un forte legame con Alba e con i Ceretto: l’artista inizia la collaborazione con la famiglia nel 2010, anno in cui espone in una mostra collettiva proprio nella Chiesa di Maria Maddalena. Nel 2011 è ospite per più di due mesi nella Casa dell’Artista, spazio-laboratorio, istituito nella Tenuta Monsordo Bernardina di Alba, che dal 2010 offre l’opportunità ad artisti di tutto il mondo di trascorrere brevi periodi nella cornice langarola per ispirarsi, creare e promuovere a livello internazionale la bellezza del territorio piemontese. Qui Smith realizza l’installazione My Happy Dream (2012) due grandi lampadari che evocano voliere sospese inserite nella sala principale del ristorante La Piola, sempre di proprietà della famiglia Ceretto, che nel 2014 commissiona all’artista anche La Speranza, un eccezionale disegno a foglia d’oro realizzato sulla facciata del locale, sotto i portici che danno su Piazza Risorgimento, in continuità con l’intervento artistico precedente.

Kiki Smith Annunciation 2008

Kiki Smith è anche una dei 9 artisti di fama internazionale, che hanno creato il proprio Piatto del Buon Ricordo, rivisto in chiave contemporanea, in 4 esemplari ciascuno, per decorare i tavoli de La Piola.
Questa tradizione, diffusa nelle trattorie italiane, consisteva nel realizzare piatti decorati da artisti da omaggiare ai clienti affezionati per ricordare la specialità gastronomica più conosciuta del locale, un “buon ricordo” appunto, la memoria di un viaggio, di incontri e di nuove suggestioni; oggi l’ennesimo esempio di unione tra arte e cultura del buon vivere che caratterizza il ‘saper fare’ dei Ceretto.
Kiki Smith. Sculpture
Coro della Chiesa di Maria Maddalena, Alba
fino all’8 novembre 2015 – da martedì a venerdì: 14.30 – 18 sabato e domenica: 10 – 18
chiuso il lunedì – ingresso gratuito

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