.Quella del 24 Giugno, a Roma, sarà una festa! Siamo tutti invitati. Anzi, ci siamo tutti autoinvitati. La notizia è la seguente: c’è una festa di militanti Radicali in cui ciascuno è invitato. È stata infatti definita dal sottoscritto come “l’assemblea degli autoinvitati”. Nessuno verrà lasciato fuori dalla porta.

Mettiamo da parte il rancore, l’orgoglio, le incomprensioni, i torti e le ragioni. Per un abbraccio… per un sorriso vero. Magari in compresenza!  Magari… Che bello sarebbe…! E penso a Marco Pannella, a Roberto Cicciomessere, ad Angiolo Bandinelli, a Gianfranco Spadaccia, a Dario Vese… e quanto sarebbe lungo l’elenco, purtroppo! E quanti ricordi…! Ma quanto ci siamo divertiti quella volta che… Ti ricordi? E potremmo pure dare un titolo a tutto questo e al nostro reciproco abbraccio: “Bellezza Radicale”. Come se fosse soltanto una festa

E allora, mettiamo da parte le incomprensioni e mettiamo insieme le speranze, le idee, l’amore. Per amore, solo per amore.

Un'assemblea per e sulla bellezza.

Palazzo Teatro Santa Chiara

Lo chiedo a ciascuno di noi Radicali con l’umiltà dei forti e il sorriso di chi avrebbe un’immensa voglia di riabbracciare tutti. Uno per uno. Perché siamo pur sempre quelli che hanno condiviso, per anni interi, giorni e notti, il pane e le lotte politiche. Guardiamo avanti…

La festa degli autoinvitati s’intitola “Bellezza Radicale” e si terrà il 24 Giugno prossimo, è un sabato, dalle ore 10 alle ore 17:00, presso il Palazzo Teatro Santa Chiara, a Roma, in Piazza Santa Chiara. A ridosso di Torre Argentina. Uno spazio Radicale. Un’assemblea sulla Bellezza.

Comunque, come già sappiamo tutti, oggi ciascuno dei Radicali vive il suo spazio e coltiva le convinzioni che ha maturato nel tempo, oppure utilizza gli strumenti che ha saputo costruirsi. E va benissimo. Tutto questo può continuare ad essere e ad esistere ugualmente. Ma va recuperato il dialogo costruttivo e rispettoso dell’alterità, il piacere di stare insieme, l’intelletto collettivo. Perché siamo figli della stessa memoria, “che disegna e cancella distratta la stessa storia”, canterebbe Tiziano Ferro. E la Memoria genera l’Arte. E la Politica è un’arte. La Politica è l’Arte del nuovo possibile. E l’Arte è Bellezza.

Le urgenze politiche di questi giorni e degli ultimi mesi sono le stesse di sempre e, non a caso, stanno acquistando ancor più egemonia i militarismi, i nazionalismi, i populismi, i proibizionismi, gli autoritarismi, le ingiustizie e la malagiustizia. Nel 1973, rivolgendosi ad Andrea Valcarenghi, Pannella scrisse: “Continueremo ancora a lungo a marciare divisi?”. Poi aggiunse: “Segnali, ogni tanto, le nostre vittorie – anche se tendi involontariamente a sminuirle, facendole mie, individuali e non – come sono – di quel collettivo felice e raro che è il Partito Radicale. Oggi, con la battaglia che abbiamo iniziata per i dieci referendum abrogativi di tutto il merdaio legislativo del regime, lo scontro diventa agli occhi di tutti, per molti versi, generale e conclusivo”.

Lo sappiamo tutti quanti, noi Radicali, che la libertà verrà difesa in maniera più forte se ritroveremo un modo e un luogo d’incontro per dialogare e agire insieme, anche in maniera disorganizzata, libertaria, contraddittoria, ma insieme. Senza negare nulla di tutto quello che c’è oggi. Senza che nessuno debba rinunciare a qualcosa. L’amore non è mai una rinuncia, ma l’unica rinuncia sarebbe non amare o smettere d’amarci. Quindi, sabato 24 Giugno, anch’io andrò all’assemblea di Roma, senza pensare a chissà quali grandi disegni strategici, semplicemente per aderire alla festa degli autoinvitati. Per ritrovarsi. Si tratta di riscoprire insieme la nostra comune storia politica, di coltivare un clima gioioso, armonico, bello nelle emozioni e nei sentimenti, così da immaginare il futuro… E basta.

Torniamo a parlarci… ispiriamoci alla filosofia del dialogo di Guido Calogero. Non per noi stessi, ma per gli altri, per la libertà dell’altro, per gli ultimi, per edificare un domani di ritrovate lotte comuni e di nuove conquiste civili. Ci vediamo il 24 Giugno a Roma! Verrai?

Pier Paolo Segneri