La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli ha organizzato la presentazione del libro “L’acquerello in Piemonte dall’Ottocento a oggi” edito da Daniela Piazza, scritto da Marcella Pralormo e Monica Tomiato, presso il Bookshop Corraini Lingotto  Le due autrici hanno dialogato con il pubblico e al  termine della presentazione, gli artisti Paolo Galetto e Cristina Girard hanno dato una prova pratica, effettuando una dimostrazione delle tecniche dell’acquerello per diffondere e approfondire la conoscenza di questo linguaggio pittorico.

Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
Per la prima volta, con il volume L’acquerello in Piemonte dall’Ottocento a oggi si ripercorre l’evoluzione della pittura ad acquerello attraverso le storie e le opere dei pittori piemontesi più rappresentativi di questa tecnica.
La pittura ad acquerello si è affermata in Italia come modalità pittorica a partire dall’Ottocento e il Piemonte ha rappresentato, fin dagli inizi e prima che altrove in Italia, un polo di fondamentale importanza per l’affermazione di questo genere che in breve tempo è riuscito a raggiungere livelli qualitativi di notevole valore.
Marcella Pralormo oltre a dirige la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli è un’appassionata e profonda conoscitrice di questa tecnica, purtroppo un pò sottovalutata. A GazzettaTorino dice: “Con il volume “L’acquerello in Piemonte dall’Ottocento a oggi”, Monica Tomiato e io abbiamo voluto trasmettere l’urgenza di rivalutare la tecnica ad acquerello, a lungo considerata “minore” rispetto alla pittura ad olio. Inoltre, abbiamo voluto portare all’attenzione dei lettori la grande ricchezza della tradizione piemontese nella produzione di opere ad acquerello. 
L’acquerello, poi, non è solo una tecnica di tradizione, ma al contrario è estremamente contemporanea, basti pensare ai lavori di Carol Rama, di Giacomo Balla, agli artisti che negli anni ’60 sono cresciuti nell’ambito dell’Accademia Albertina, dove tutt’oggi continua a essere insegnata, con grande seguito da parte degli studenti. Personalmente, è una tecnica che amo moltissimo perché, asciugando subito sul foglio, rappresenta l’espressione autentica del primo pensiero dell’artista. L’olio, al contrario, è un lavoro più meditativo e riflessivo, che si presta a correzioni e rielaborazioni. 
Con questo libro vorremo che i lettori fossero consapevoli che si tratta di una tradizione importante, ancora oggi estremamente vivace e che, nelle sue moltissime tipologie di realizzazione, continua a essere apprezzata per al sua eccezionale immediatezza. Ci piacerebbe inoltre che i giovani artisti si facessero forza a vicenda, sulla scia dei grandi del passato che sono riusciti a fare gruppo. Potrebbe infatti essere una grande occasione per fare conoscere a un pubblico ancora più ampio questa raffinata tecnica”.
Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
L’encomiabile scopo del volume è offrire al lettore una mappa per comprendere la vitalità e l’attualità di una forma d’espressione pittorica spesso considerata “minore” che lo accompagnano nella scoperta del suo sviluppo e della sua fortuna in Piemonte: dai paesaggi di Giuseppe Pietro Bagetti per proseguire poi, nel Novecento, con grandi autori contemporanei come Giacomo Balla e Carol Rama, fino ad approdare nelle aule dell’Accademia Albertina dove, ancora oggi, la tecnica dell’acquerello gode di una notevole vitalità, nel solco della tradizione, ma anche attraverso manifestazioni sperimentali e innovative.
Legata al libro e alla tecnica dell’acquarello è la mostra Ad Acqua, esposta nella Pinacoteca dell’Accademia Albertina, rimangono pochi giorni per visitarla, chiuderà infatti il 27 gennaio, l’esposizione è un’occasione rara che permette di osservare i lavori di grandi artisti che hanno, in epoche diverse, utilizzato l’acquarello.

Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli

Paolo Galetto

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