Il 27 maggio, alla Fondazione Bottari-Lattes di Monforte d’Alba, ha inaugurato la mostra fotografica Lo scatto umano, promossa e prodotta dall’Associazione culturale Giulia Falletti di Barolo, insieme alla Galleria Ceribelli di Bergamo. Lo scatto è umano o meglio “umanista” come lo definì il parigino Willy Ronis la ‘photo humaniste’ per descrivere un modo di fotografare.

Mario Dondero

Irlanda 1968

Di questa definizione-casa, in cui forse Dondero ha abitato senza metterci radici, il tratto particolare che possiamo rilevare è senz’altro il poter incontrare la semplicità, la freschezza dello sguardo unito ad una profonda sensibilità per la realtà restituita in modo sempre elegante, collante delle situazioni e lontana dal calcare ogni dramma che le sue foto “imperfette” hanno rappresentato. Razionali, piane, ricche di suggestioni e citazioni, gravide di racconti coinvolgenti perché Dondero si faceva coinvolgere così le sue foto bussavano con delicatezza dalle pagine dei giornali, dei libri per stabilire un’intesa immediata, istintiva.

Mario Dondero

Carla Fracci, Londra 1961

Le fotografie di Mario Dondero, uno dei più importanti fotogiornalisti italiani, e leggere i suoi libri vale quanto lasciarsi catturare dai suoi scatti, per la prima volta saranno esposte insieme, in dialogo, alle foto di Lorenzo Foglio, portalettere-fotografo delle Langhe di inizio ‘900.
Per equità, 30 immagini di Mario Dondero e 30 di Lorenzo Foglio, tutti in bianco e nero, che ci riportano le testimonianze di uomini e donne noti o meno noti, tradizioni perdute, storie quotidiane di vita contadina, mestieri e accaduti che hanno fatto la storia. Le fotografie di Mario Dondero esposte, sono parte della selezione realizzata da Tatiana Agliani in collaborazione con l’Archivio Dondero (Fototeca Provinciale di Fermo), diretto da Pacifico d’Ercoli. Le trenta fotografie di Lorenzo Foglio in mostra, sono state selezionate a partire da un archivio di lastre al bromuro d’argento, tutt’ora in possesso degli eredi.
Mario Dondero
A Mario Dondero Nato a Milano nel 1928, il Macof di Brescia dedica la seconda edizione di un premio a lui intitolato.  Così il Macof nel raccontare l’iniziativa:
Il premio nasce come un omaggio a questo autore che ha saputo essere tenacemente controcorrente, un omaggio alla cultura e alla dolcezza del suo sguardo, ed è destinato a chi, fra i fotografi attivi in questi anni, cerca di raccogliere il testimone del suo impegno e di portare avanti la sua visione della fotografia. Con esso si propone un’occasione per seguire e valorizzare le esperienze del fotogiornalismo e della fotografia contemporanea d’impegno civile, tracciando anno dopo anno, una mappatura dell’attuale panorama del reportage d’indagine sociale, anche attraverso l’organizzazione di una mostra collettiva legata al premio
Il Premio Mario Dondero 2018 è aperto a tutti i fotografi di età superiore ai 18 anni, professionisti o dilettanti, italiani o stranieri che operano nel campo del reportage e mette in palio un importo di € 3.000,00. Inoltre le fotografie del vincitore insieme alle immagini più significative proposte da altri partecipanti al premio, selezionate dalla giuria, verranno esposte in una mostra collettiva presso il Ma.Co.F.
In un testo degli anni Ottanta Mario Dondero scriveva: “Mentre diventano sempre più labili i confini fra giornalismo e pubblicità, la fotografia testimonianza sta perdendo terreno nei confronti della fotografia spettacolo. Cresce magari la finzione tecnica, l’involucro estetico, ma si fa debole il discorso interiore. Il documento semplice e duro lascia il posto all’illustrazione elegante, alla macchia cromatica fine a se stessa”

Info: http://www.macof.it/il-premio-dondero/

Mario Dondero

Pier Paolo Pasolini con la madre Susanna. Roma 1962