I giovani e la pazienza dell’attesa…

Voglio trovare un senso a questa vita,

anche se questa vita un senso non ce l’ha…

Voglio trovare un senso a questa situazione

anche se questa situazione un senso non ce l’ha…

 

La canzone di Vasco Rossi può essere utile per cercare di capire una situazione straordinaria, che molti di noi, studenti e professori, in questo momento davvero eccezionale, stiamo vivendo con molti sacrifici e rinunce.

Trovare un senso, questo è il segreto. E’ la vita che lo chiede, è la vostra gioventù che lo reclama. 

Ogni singola azione ha una conseguenza, più o meno importante e significativa, dipende da ognuno di noi. Di certo, dare un senso a quello che oggi viviamo nella scuola e anche fuori dalla scuola significa valorizzare ciò che dobbiamo e possiamo costruire.

La Didattica a Distanza Integrata (DDI) non è una punizione e nemmeno una valutazione scolastica approssimativa. E’una necessità, una misura complementare alla didattica in presenza.

Il rialzo esponenziale dei contagi da COVIV-19, la scarsa attenzione del rispetto del distanziamento tra le persone  e l’inadeguata preparazione all’effettiva emergenza nazionale ha obbligato il Governo ad una scelta di misura severa, ma necessaria. C’è di mezzo non solo la salute di ognuno di noi, ma anche il futuro del mondo che verrà. Non è una rinuncia alla libertà personale, ai rapporti umani, alla valida ed indispensabile socialità. L’educazione scolastica non li permetterebbe.

La scuola vuole formare persone libere ed autonome, ma anche cittadini responsabili e rispettosi degli altri. Il diritto alla salute è di tutti ed è contemplato e difeso dalla nostra Carta costituzionale. Seguirlo e salvaguardarlo non ci rende schiavi delle norme o delle Istituzioni ma liberi, perché liberamente scegliamo di proteggere un bene valido per tutti.

Chi è egoista ed ammalato di narcisismo grida il contrario con la banalità delle menzogne e delle pseudo-verità scientifiche. E chi presta orecchio ai pettegolezzi del web o alla cattiva informazione rischia di approvare il comportamento malsano di chi ricerca solo consensi mediatici e tende a ferire soprattutto i malati, che ogni giorno lottano per sopravvivere.

Sì, il  prezzo da pagare è alto ed è difficile capirlo ed accettarlo. Rinunciare ad uscire, incontrarsi con gli amici, interfacciarsi con i compagni di classe ed i professori, vivere spensieratamente la propria vita,  divertirsi e praticare le discipline sportive e gli hobby personali. E’ duro, è vero. Si ha l’impressione di perdere gli anni migliori della propria esistenza, di non riuscire ad avere più interessi e passioni, come una volta. Di perdere tempo, inutilmente.

Ma non è così. Quel tempo che non torna più in realtà si è trasformato e continuamente si trasforma, ci insegue e  ci chiede di avere pazienza, di saperlo valorizzare in modo diverso ed efficace. E’ un tempo valido che ci può aiutare a trasformare la vita, a scoprire la gioia della partecipazione e della collaborazione. Niente è perduto, perché ognuno di noi sa che la salute è la ricchezza più grande che possiamo possedere.

E forse vale la pena rinunciare a qualcosa per ottenere un bene superiore. E’ l’intelligenza del cuore che aiuta a scegliere, l’unica che gratifica l’esistenza umana, soprattutto nei momenti pesanti e problematici.

Il senso, come dice Vasco Rossi,  domani arriverà …

 

Maria Giovanna Iannizzi