Una piccola via, appena sopra la Gran Madre, è intitolata a Umberto Cosmo. La toponomastica, scienza di freddo e rettangolare marmo, con il suo riportare un nome e una data, troppo spesso senza ulteriori indizi per restituire un perché ad una scelta, a chi voglia sapere offre piccole epifanie.

Umberto Cosmo è uno di quei casi per cui vale la pena sapere qualcosa di più. Fu un insegante e un fine letterato. La scoperta è scoprire a chi insegnò italiano e latino.

Cosmo arrivò nel 1898 a Torino e lavorò Liceo classico Gioberti e poi al Liceo classico D’Azeglio, tra i banchi delle sue classi trovò Piero Gobetti, Norberto Bobbio, Angelo Tasca, Umberto Terracini, Giulio Einaudi.

Quello era solo l’anticipo. Ottenuta nel 1904 la libera docenza in letteratura italiana, dal 1911 al 1913 ebbe la cattedra che fu di Arturo Graf all’Università dove come allievi questa volta c’erano Antonio Gramsci e Palmiro Togliatti. Antifascista e liberale, conobbe l’esilio e si spense alle porte di Torino, a Corio durante i bombardamenti del 1944.

Ora che si è individuata a chi la via è intitolata e chi era Cosmo vediamo cosa succede al numero 9 di questa strada. Perché qualcosa che ha origine nel pensiero di Gobetti, Bobbio, Einaudi si è materializzato in questi giorni. Ha inaugurato un importante e progetto di Housing sociale, Piccolo Cosmo, che consta di  dieci mini alloggi con servizi e cucina privata in grado di ospitare gratuitamente famiglie in difficoltà che hanno perso la casa, ragazzi che escono dalle comunità in cerca di una maggior indipendenza e persone senza fissa dimora.

Il Cosmo non è piccolo.

Tutta la città si deve fare carico di chi ha bisogni sociali forti” ha sottolineato Jacopo Rosatelli, assessore al Welfare della Città di Torino presente all’inaugurazione insieme all’assessore della Regione Andrea Tronzano

L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’associazione Piccolo Cosmo Onlus, la società Asili Notturni Umberto I e il dipartimento delle Politiche sociali della Città di Torino.

L’housing sarà gestita dagli Asili in una palazzina di tre piani totalmente ristrutturata dal Comune di Torino in collaborazione con gli Asili Notturni Umberto I. Per gli ospiti della nuova struttura, individuati dai Servizi sociali della Città, si terranno anche percorsi formativi per l’inserimento nel mondo del lavoro. Il primo ad essere attivato, in collaborazione con Asili Notturni, sarà sulla caffetteria e cucina.

Il Cosmo non è piccolo.

Jacopo Rosatelli e Roberto Rosso

Il Presidente degli Asili Notturni, Sergio Rosso sottolinea, “L’evento rappresenta il risultato di un rapporto di piena collaborazione e totale convergenza di intenti della Associazione Piccolo Cosmo Onlus e della Società per gli Asili Notturni Umberto I OdV Ente del Terzo Settore con il Dipartimento delle Politiche Sociali della Città di Torino. Il modello di accoglienza della struttura di via Cosmo 9 rappresenta un unicum nel genere del social housing, in primo luogo perché si trova fisicamente a ridosso della Gran Madre, in una delle zone che esprimono maggiormente il senso dell’“essere Torino”.

Peraltro, la costituzione di un housing sociale nell’ambito di una zona cittadina tra le più belle ed esclusive rafforza quell’elemento di inclusione sociale, di condivisione e di appartenenza alla città delle persone che vivono una fase di vulnerabilità. Il percorso complessivo proposto dalle due associazioni è totalmente rivolto, con intenti completamente gratuiti, a promuovere l’incontro e la convivenza tra persone, giovani e nuclei famigliari portatori di storie molto diverse tra loro.

Il Cosmo non è piccolo.

Sergio Rosso e Andrea Tronzano

Dalla risposta a bisogni primari, oltre al sostegno sanitario che il volontariato di Asili Notturni garantisce, alla creazione di un contesto di reciprocità e solidarietà, all’offerta di opportunità per l’autonomia basata sulle potenzialità dei coabitanti. La piena integrazione del progetto nella rete promossa dalla Città nell’ambito del PON Metro/REACT EU costituisce un arricchimento delle risorse della comunità locale nonché, attraverso l’impegno garantito dalle Onlus, una significativa riqualificazione immobiliare, un curato e confortevole allestimento delle unità abitative, una offerta di percorsi formativi e occupazionali qualificati finalizzati all’ inserimento nel mondo del lavoro. Il messaggio è forte e non solo sotto il profilo meramente culturale: vogliamo includere anche chi abitualmente vive situazioni di fragilità offrendo un’occasione di “bellezza”. Per tutti questi motivi, siamo convinti che l’autorevolezza delle figure più rappresentative della città possa dare un grande aiuto a questo progetto, valorizzandone gli scopi”.