IX CONCERTO REGIE SINFONIE
VIII STAGIONE CONCERTISTICA DI MUSICA ANTICA E BAROCCA
SABATO 10 MAGGIO  2014 ORE 21.00
PALAZZO BAROLO

Il pensiero contemporaneo vede nell’opera d’arte un’icona inviolabile, espressione dell’estetica dell’autore e delle sue più profonde convinzioni, frutto di rielaborazioni e correzioni estenuanti e pressoché infinite: fra i luoghi comuni più convenzionali c’è infatti l’immagine dell’artista di taglio prettamente romantico, che crea tra indicibili difficoltà e sofferenze la sua opera, che rappresenta la propria essenza e, conseguentemente, quella del genere umano. Impossibile quindi modificare una sola virgola, una pausa o un effetto timbrico della composizione artistica, perché si distruggerebbe l’essenza stessa dell’opera e si minerebbe l’intera concezione estetica dell’autore.

Se per le generazioni del XIX e XX secolo la sacralità dell’opera d’arte e la sua inviolabilità rispecchiano perfettamente la realtà, volgendo lo sguardo ai secoli precedenti questa visione si scontra necessariamente con una concezione opposta dell’opera d’arte e dell’artista: la prima, specie nella musica, aveva un uso effimero, legato all’occasione per cui veniva scritta e, tranne rarissime eccezioni, veniva presto dimenticata per una nuova composizione; l’artista poi era visto più come artigiano estremamente specializzato e raffinato e non come ministro sacro della religione dell’arte, detentore della vera scienza.

In quest’ottica le trascrizioni, le citazioni e i veri e propri plagi assumono un altro aspetto, giustificati dagli stessi autori che citano continuamente se stessi riprendendo, modificando e adattando alle esigenze del momento le opere scritte in precedenza attraverso la tecnica della parodia. Consultando il catalogo di Johann Sebastian Bach si può riscontrare come l’autore faccia spesso uso della parodia che semplifica, ad esempio, il compito di scrivere una cantata a settimana per la chiesa di San Tommaso a Lipsia; in altri casi il compositore adatta per ragioni editoriali una sonata scritta in precedenza per un nuovo strumento o riscrive per un altro strumento solista concerti concepiti con un organico diverso; il programma di questa sera vuole riproporre famose composizioni come il Quinto concerto Brandeburghese per flauto, violino e cembalo o come la sonata per viola da gamba e basso continuo BWV 1027 sotto una nuova veste, ma sempre consona all’estetica barocca che, dietro alle volute e alle decorazioni ridondanti, si rivela più vicina alle esigenze pratiche e più pronta all’uso.

Alessandro Baudino

Associazione I Musici di Santa Pelagia
Via Corte d’Appello 22, Torino
Telefono 011 5211867
Orario: dal martedì al venerdì dalle ore 16.00 alle ore 19.00
www.musicidisantapelagia.eu
info@musicidisantapelagia.eu

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