Si devono al Piemonte due dei quattro Cavalieri del Lavoro donne, che, ieri, hanno ricevuto la prestigiosa onorificenza dal Presidente del Repubblica, Sergio Mattarella.

Piemontesi alla ribalta, molti i premiati a Cavalieri del Lavoro. 

Ben nota è Licia Mattioli, torinesissima, anche se nata a Napoli, amministratore delegato dell’omonima impresa di gioielli, vice presidente di Confindustria, dopo essere stata al vertice dell’Unione Industriale di Torino. E’, fra l’altro, vice presidente della Compagnia di San Paolo e consigliere di amministrazione di alcune società, fra le quali le quotate Pininfarina e Sias (gruppo Gavio). Sposata, due figli, iscritta all’Ordine degli avvocati, numerosi premi e riconoscimenti, Licia Mattioli è definita la regina del gioiello italiano.

Catia Bastioli

Catia Bastioli, novarese ad honorem, è l’amministratore delegato di Novamont, leader mondiale nello sviluppo e nella produzione di bioplastiche e biochemicals (600 dipendenti, fatturato annuo di 170 milioni, portafoglio di un migliaio di brevetti, alcuni stabilimenti in Italia e sedi anche in varie parti del mondo). Ma, dal 2014, è anche presidente di Terna, uno dei maggiori gestori europei di reti per la trasmissione dell’energia elettrica.

 Primo inventore di circa 80 famiglie di brevetto nel settore dei biopolimeri e dei processi di trasformazione di materie prime rinnovabili, Bastioli può vantare anche premi quali l’European Inventor of the year 2007 ricevuto dall’European Patent Office (Epo), l’Eureka per l’innovazione tecnologica, il Premio Energia Sostenibile, il Giulio Natta per la chimica e persino il Panda d’Oro assegnatole dal Wwf nel 2016. Laureata in Chimica pura , ha poi frequentato la Scuola di business administration “Alti Potenziali Montedison” della Bocconi. Inseguito, l’Università di Genova le ha conferito la laurea honoris causa in chimica industriale e quella di Palermo in Ingegneria dei materiali.

Licia Mattioli

GLI ALTRI CAVALIERI DEL NORD OVEST

A ricevere l’ambita croce di Cavaliere del Lavoro 2017 sono stati anche Urbano Cairo, Massimo Perotti e Giuseppe Recchi.

Di Urbano Cairo, fra l’altro patron del Torino Calcio, si sa molto. E’ a capo di un gruppo che conta oltre 4.500 dipendenti e che comprende, oltre alla Cairo Comunication, la Rcs MediaGroup: società entrambe quotate a Piazza Affari, controllate, presiedute e guidate personalmente.

Massimo Perotti, nato nel 1960 a Torino, dove si è laureato in Economia e commercio, è presidente e amministratore delegato, oltre che azionista di controllo, della Sanlorenzo, azienda leader, a livello internazionale, nella cantieristica da diporto. Ha cantieri ad Ameglia, Viareggio e La Spezia. Conta oltre 300 dipendenti diretti e più di mille indiretti. Nel 2016 ha fatturato 314 milioni di euro.

Giuseppe Recchi, laurea in Ingegneria civile al Politecnico di Torino, ha iniziato la sua attività nell’impresa subalpina di famiglia, operante nel settore delle grandi opere edili. Dal settembre scorso è vice presidente operativo della Telecom Italia (66.000 dipendenti, fatturato di 19 miliardi di euro nel 2016) dopo esserne stato presidente dal 2014. Prima, dal 2011, è stato presidente dell’Eni. Al vertice del colosso petrolifero era giunto dalla General Electric, nel quale era entrato nel 1999.

Giuseppe Recchi

 A Giovanni Quaglia un doppio riconoscimento.

Cavaliere di Gran Croce all’Ordine di San Gregorio Magno: ad assegnare questo titolo a Giovanni Quaglia è stato Papa Francesco, che ha poi delegato il cardinale emerito Severino Poletto alla consegna. L’onorificenza vaticana, massima per un laico, precede di poco quella di cittadino onorario del Comune di Cherasco, che gli riconosce la grande attenzione e il sostegno dedicati alla comunità locale. La nuova cittadinanza onoraria si aggiunge a quelle che Giovanni Quaglia ha ricevuto da altri tre Comuni cuneesi: Fossano, Bene Vagienna e Novello.
Nato settant’anni fa a Genola, di cui è stato sindaco a lungo, a partire da quando aveva 23 anni, Giovanni Quaglia è stato anche presidente della Provincia di Cuneo, consigliere regionale e dirigente scolastico, prima di incominciare ad avere una lunga serie di incarichi in società, enti, associazioni. Fra l’altro, è stato consigliere di amministrazione di Unicredit e presidente dell’Autostrada Torino-Savona (gruppo Gavio). E’ presidente della Fondazione Crt, della Ream Sgr, delle Ogr e dell’Associazione delle Fondazioni piemontesi di origine bancaria. Laureato in Lettere moderne a Torino, revisore ufficiale dei conti, Giovanni Quaglia è anche Commendatore e Grande Ufficiale della Repubblica, medaglia d’oro ministeriale per meriti nel settore della cultura, dell’arte e della istruzione.

Giovanni Quaglia

In occasione della celebrazione dei primi 25 anni di attività della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, il presidente dell’Ente, Franco Ferraris (amministratore delegato e direttore generale della Ermenegildo Zegna) ha premiato, con medaglia d’oro, Mario Ciabattini, Segretario generale della fondazione biellese da 18 anni. Laureato in Legge, 68 anni, sposato, una figlia, Mario Ciabattini, dopo un anno di praticantato, ha rinunciato alla carriera forense, preferendo quella bancaria, avendo vinto il concorso per l’assunzione nella Cassa di Risparmio di Biella, della quale è diventato poi responsabile degli Affari generali e dell’Ufficio legale. Con questo incarico, ha seguito l’iter che ha portato alla nascita della Fondazione Cr Biella, seguita quindi dalle sue origini e in tutto il suo sviluppo.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Biella figura tra le medio-grandi italiane. A fine 2016 aveva un patrimonio di quasi 224 milioni di euro. Nel suo quarto di secolo ha erogato contributi per oltre 130 milioni. Tra i suoi soggetti locali più sostenuti spiccano il centro formativo Città Studi, il nuovo Ospedale e il complesso di Oropa.

Pochi giorni fa, al 35° congresso, il commercialista torinese Ernesto Ramojno è stato eletto vice presidente dell’Associazione Nazionale dei Tributaristi Italiani (Anti). Incarico che si aggiunge a quello di presidente della sezione piemontese e valdostana dell’Anti.
Laureato in Economia e commercio, sposato, titolare delle studio che condivide con Massimo Germonio e Luca Barbera, dove lavora anche la figlia Margherita, commercialista come lui, Ernesto Ramojno, 68 anni, fra l’altro è presidente del collegio sindacale della capogruppo italiana della Ferrero e de La Scialuppa Crt-Fondazione anti usura. In passato ha svolto l’incarico di commissario al Casinò di Saint Vincent e del Gruppo Fornara, nonché consigliere di amministrazione e poi presidente del Collegio sindacale della Fondazione Crt.
La Camera di commercio di Torino, presieduta da Vincenzo Ilotte, ha nominato “Torinese dell’anno” Gian Maria Gros-Pietro “per avere contribuito a formare buona parte della classe dirigente della Città non solo attraverso l’insegnamento universitario, ma anche attraverso l’esempio dato nel portare avanti tutti gli incarichi ricevuti. La sua torinesità è stata e sarà modello per molti di noi, anche ora che guida la prima banca d’Italia”.
Gian Maria Gros-Pietro è presidente di Intesa Sanpaolo, ma anche dell’Autostrada Torino-Milano, società del gruppo Gavio quotata alla Borsa di Milano, come la gemella Sias. Nato sotto la Mole nel 1942, si è laureato in Economia e commercio, Facoltà della quale è poi diventato professore ordinario di Economia dell’Impresa. Ha insegnato anche alla Luiss di Roma, della quale ha diretto il dipartimento di Scienze economiche e aziendale.
Gian Maria Gros-Pietro ha già avuto responsabilità rilevanti: è stato anche presidente dell’Eni e di Atlantia (principale operatore privato italiano nelle infrastrutture), componente del Cnel e, per oltre vent’anni, ha diretto il Ceris, istituto di ricerca sull’impresa e lo sviluppo, maggior organo del Cnr in campo economico. Delle sue competenze si sono avvalsi vari enti e industrie, quali Fiat e Finmeccanica (ora Leonardo), società assicurative e finanziarie.
Rodolfo Bosio
https://enordovest.blogspot.it/2017/12/personaggi-alla-ribalta.html

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