Come si può fare a creare un legame ancora più stretto tra artista e spettatore ? Magari lanciando una call, un richiamo ma soprattutto un invito agli artisti, chiamati a proporre una loro opera ispirata all’argomento della IV edizione di Opera Viva Barriera di Milano, un progetto ideato da Alessandro Bulgini, curato da Christian Caliandro e sostenuto da Flashback, seguitissima e apprezzata fiera d’arte. 

Barriera di Milano

Piazza Bottesini

La scommessa è quella di portare l’arte in un luogo non deputato, di coinvolgere persone non necessariamente interessate alla scena artistica. I temi sui quali gli artisti, che si sono succeduti in questi anni, hanno riflettuto attraverso i loro manifesti sono argomenti che hanno una stretta relazione con il luogo in cui vengono installati: si è parlato quindi di identità, di inclusione ed esclusione e di futuro e si è riflettuto sul significato e sulla reale funzione dell’arte.
Un gigantesco cartellone di sei metri per tre collocato in Piazza Bottesini, sarà la galleria, il wall deputato ad accogliere non la solita pubblicità ma un manifesto artistico. Il tema prescelto prenderà spunto dal libro di fantascienza dello scrittore e antropologo di Cincinnati Chad Oliver: “Le rive di un altro mare”, scritto nel 1972. 

Così la quarta di copertina presentava il libro:

E se per caso approderete alle rive di un altro mare, in un paese remoto abitato da selvaggi e da barbari, tenete bene a mente che il più grande pericolo e la più sicura speranza stanno nell’incontro tra i diversi cuori degli uomini, e non nel confronto tra le loro frecce e il vostro fuoco.
” Così dice il libro di “Consigli ai Naviganti” del 1674, da cui è preso il titolo di questo romanzo. Ma se “l’altro mare” è nel centro di un moderno stato africano, e se quelli a cui ci troviamo di fronte sembrano essere dei comuni babuini, che conto dovremo tenere dell’antico consiglio? Chi sono i “selvaggi”? Dove sono i “barbari”? E che cosa significano quelle impronte profonde, perfettamente circolari, che dei comuni babuini non possono certo aver lasciato?
Barriera di Milano

Le rive di un altro mare è la storia di un primo contatto: con mano sicura e passo graduale, l’autore costruisce una situazione in cui i rapporti tra diverse entità sono in continua ridefinizione, secondo i diversi valori di queste comunità. Chad Oliver porta la storia verso un dialogo tra diverse forme di civiltà, tra diversi mondi, tra diverse specie, un dialogo fatto di azioni significative e di pericoloso sacrificio, non di astratte parole. Alla fine non ci sarà stato nemmeno un faccia a faccia, ma si sarà stabilito rispetto reciproco.
Le rive di un altro mare è un inno alla necessità di comprensione, un inno alla mixité, a un nuovo modo di vivere le città ispirato alla mescolanza, dove la relazione tra vita sociale, lavorativa e privata è indipendente dal luogo e in contrasto con il concetto della segregazione, una spinta al dialogo per  ristabilire il rispetto dell’altro da sé: uomo, natura, territorio e patrimonio culturale.

Barriera di Milano
Qui il bando per partecipare.
http://www.flashback.to.it/wp-content/uploads/2018/03/open-call-_-opera-viva.pdf?utm_source=phplist49&utm_medium=email&utm_content=HTML&utm_campaign=Bando+per+artisti+visivi%2C+Opera+Viva+Barriera+di+Milano+2018

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