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“Per il superiore interesse dello Stato” il carteggio tra Camillo Benso di Cavour e Ottavio Thaon di Revel, cronaca di un’operazione di rifinanziamento del debito del Regno di Sardegna, 1851

Mai titolo di una conferenza fu più opportuno e rispondente alle passate e attuali congiunture. 

Martedì 8 novembre, nella sala conferenze dell’Archivio di Stato di Torino in Piazzetta Mollino 1, Il direttore Monica Grossi ha presentato la nuova acquisizione, da parte della Soprintendenza Archivistica del Piemonte, di un fondo di carte private di Ottavio Thaon di Revel, avvenuta su segnalazione di Roberto Cena, della Libreria antiquaria “Il Cartiglio” di Torino, già protagonista dell’acquisizione dei diari di Cavour da parte della Fondazione Cavour di Santena, avvenuta appena un anno fa. A dimostrazione che, anche per quanto concerne la tutela e la conservazione, il prevalere del “superiore interesse dello Stato” e la collaborazione tra pubblico e privato possono condurre a risultati di soddisfazione per tutte le parti coinvolte, a vantaggio della fruizione di studiosi e cittadini. 
I documenti ora ritrovati sono alcune delle carte di Ottavio Thaon di Revel (1803-1868), Primo Segretario di Stato alle Finanze, poi Ministro delle Finanze e Senatore, già appartenenti all’archivio della famiglia Thaon di Revel (sec. XIV-1910), originariamente conservato presso la villa di famiglia a S. Raffaele Cimena (To). L’archivio era composto per lo più da documenti relativi all’amministrazione dei beni di famiglia, dalle carte attinenti l’attività politica di Ottavio e da complessi archivistici di famiglie legate ai Thaon di Revel da rapporti di parentela.
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I documenti in questione, con molta probabilità erano già conservati separatamente, quando nel 1969, il conte Carlo Francesco Thaon di Revel chiese ed ottenne di depositare le carte di famiglia presso l’Archivio di Stato di Torino (riordinate in 161 faldoni e sommariamente inventariate nel 1976). La dispersione degli scritti a carattere politico, avvenuta o perché lo stesso Ottavio conservava separatamente i carteggi di carattere pubblico da quelli relativi agli affari famigliari, o perché gli eredi, attribuendogli un particolare valore in relazione alla rilevanza storica del ministro Thaon di Revel, scorporarono tali documenti dall’archivio, trova ora ricomposizione.
Parte della corrispondenza politica di Ottavio Thaon di Revel, un complesso documentario composto da 1271 carte ordinate in 60 fascicoli, era già ricomparsa sul mercato antiquario, messa all’asta da Christie’s a Roma, il 10 aprile 1990; in tale occasione il fondo venne acquistato dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio e consegnato all’Archivio di Stato di Torino, sua collocazione naturale. 
Si ritiene che i documenti ora ritrovati, attinenti alla vicenda del prestito internazionale trattato da Ottavio Thaon di Revel nel 1851 a Londra su incarico del governo sardo, furono trattenuti dal conte Carlo Francesco e successivamente alla sua morte, avvenuta nel 1973, passarono nelle mani degli eredi Maurizio, Maria Teresa, Maria Grazia, Paola, Ludovica, Gabriella.
Nella primavera del 2016, Maria Grazia Thaon di Revel e il fratello Maurizio hanno ceduto la totalità delle carte superstiti all’antiquario torinese Roberto Cena, che ha segnalato la disponibilità dei beni alla Soprintendenza Archivistica; su proposta di quest’ultima, ricevuto parere favorevole dell’Archivio di Stato di Torino, nell’ottobre 2016, la Direzione Generale Archivi del MiBACT ha acquistato il complesso archivistico (per la cifra di 22500 euro, valutazione in linea con il mercato), consentendo il ricongiungimento di questi documenti alla restante parte dell’archivio della famiglia, già  conservato presso l’Archivio di Stato. 
L’esistenza delle carte era già nota a partire dalla fine del XIX secolo, quando le lettere inviate da Cavour a Ottavio Thaon di Revel furono trascritte e pubblicate dallo storico Luigi Chiala (volume del 1883 intitolato Lettere edite e inedite di Camillo Cavour). Tra le carte ora acquistate vi è una lettera dello stesso Chiala, in cui lo storico riferisce di restituire alla famiglia Thaon di Revel 35 lettere di Cavour che gli erano state prestate. Dobbiamo dunque pensare che il carteggio, comprendente le lettere di Cavour, fosse tenuto in particolare conto dalla famiglia e per questo non sia stato compreso nel versamento del 1969.
A distanza di quasi un secolo dall’edizione di Chiala, gli storici Carlo Pischedda e Clotilde Rivolta ebbero nuovamente accesso all’archivio in qualità di curatori dell’epistolario cavouriano per la Commissione nazionale per la pubblicazione dei carteggi di Camillo Cavour; gli esiti della ricerca furono editi solo successivamente in Camillo Cavour, Volume VIII, 1983. A questa verifica non risultarono però presenti tutte le lettere visionate dal Chiala: 11 esemplari inviati da Cavour a Thaon di Revel erano infatti irreperibili e per l’edizione gli autori dovettero far riferimento ai testi pubblicati nella precedente edizione.
La segnalazione di Roberto Cena ha consentito dunque alla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte e al responsabile Giuseppe Banfo di ricostruire le complesse vicende del fondo documentale e di accertarne l’autenticità e la rilevante importanza per il patrimonio culturale nazionale.
Il nucleo di documenti integra il fondo della famiglia Thaon di Revel e fornisce materiale prezioso per lo studio e l’approfondimento di questa fase storica e delle personalità di Camillo Benso di Cavour e Ottavio Thaon di Revel.
Raffaella Tione

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