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Si è chiusa oggi la 23esima edizione di Artissima, Fiera Internazionale d’arte contemporanea, grande kermesse torinese dedicata all’arte contemporanea.
Nelle quattro giornate di apertura della fiera, dal 3 al 6 novembre (la prima riservata agli addetti ai lavori, le tre successive aperte al pubblico) Artissima ha raggiunto la quota di 50.000 visitatori, confermando il dato di affluenza delle ultime edizioni, che collocano Artissima tra gli appuntamenti d’arte contemporanea imprescindibili a livello mondiale, in grado di interessare sia il pubblico degli addetti ai lavori che quello generico.
A connotare l’edizione 2016 di Artissima è stata ancora una volta l’impronta curatoriale delle proposte: le novità di questa edizione hanno dato ulteriore impulso a una manifestazione che funziona come un vero e proprio hub internazionale per il contemporaneo, in grado di affrontare nuove modalità di presentazione dell’arte del nostro tempo, con una grande attenzione per la sperimentazione e la ricerca.
La curatrice Sarah Cosulich ha rilasciato questa dichiarazione:
“Al mio quinto anno alla guida di Artissima posso dire che averne avuta la responsabilità è stato grande privilegio: custodirne l’identità, immaginare la crescita e lo sviluppo del suo prestigio, costruire innovazione e sperimentazione di alto profilo, in dialogo con centinaia di gallerie, collezionisti, curatori internazionali, sponsor, giornalisti e istituzioni partner. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di produrre una fiera capace di dialogare con il mondo e anche quest’anno abbiamo ottenuto risultati considerevoli con una risposta massiccia ed entusiasta da parte della scena internazionale, dalle istituzioni e dal pubblico. Ringrazio quindi quanti mi hanno permesso di sperimentare, innovare, anche alle volte osare strade inesplorate per fare diventare Artissima quello che oggi è e che riconsegno nelle mani della città dopo un’avventura lunga un lustro: una centrale di incontro e di pensiero, un asset economico per la città e un motore di sviluppo per l’arte del nostro tempo”.
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Andiamo a veder i numeri di Artissima 2016:
193 le gallerie presentate quest’anno, provenienti da 34 paesi, (Iran e Dubai per la prima volta), con una presenza in fiera di espositori stranieri che ha inciso per il 65% (67 italiani e 126 stranieri). Complessivamente, nelle 7 sezioni della fiera di cui tre dirette da board di curatori internazionali, sono state esposte oltre 2.000 opere. Larghissima come sempre l’affluenza di curatori e direttori di musei che ha superato le 250 presenze da tutto il mondo, tra cui 60 professionisti inseriti a vario titolo dalla fiera stessa nelle diverse iniziative (comitati, giurie, incontri, walkie talkies, etc.) oltre a naturalmente a collezionisti e responsabili acquisizioni da tutto il mondo (principalmente Europa, Sud America, Far East e Stati Uniti) che ha contato oltre 2500 presenze in fiera e nella città di Torino. Grande l’affluenza di collezionisti presenti per la prima volta ad Artissima, a dimostrare il lavoro di espansione della fiera. Infine, quest’anno 5 board di musei di tutto il mondo hanno visitato la fiera.
Molto alto il livello di qualità proposto dagli espositori, spesso con stand sviluppati intorno a un progetto curatoriale, come per la sezione Back to the Future, che quest’anno, con un focus sul periodo 1970-1989, ha presentato 19 artisti da 19 gallerie (3 italiane, 16 straniere) ottenendo grande attenzione. Anche Present Future si è rivelata geograficamente eterogenea e inaspettata per la varietà del lavoro dei 20 artisti selezionati. E naturalmente Per4m, dedicata alla performance e nata nel 2014, che per questa edizione si è sviluppata in un progetto interamente curato dal collettivo olandese If I Can’t Dance, I Don’t Want To Be Part Of Your Revolution, che ha sviluppato una programmazione inedita e ha visto una partecipazione attiva e interessata del pubblico sia all’interno della fiera che in spazi esterni come la pista di prova del Lingotto o Piazza Emanuele Filiberto in Torino città.
Artissima 2016 ha rinnovato il ventaglio di riconoscimenti assegnati in fiera: alcuni storici, divenuti veri e propri trampolini di lancio per la giovane creatività emergente oltre che importanti incentivi per le gallerie, altri di recentissima introduzione, arrivando a quota sette – uno in più degli anni precedenti – a ribadire l’impegno concreto di Artissima nel supporto della ricerca creativa.
Premio illy Present Future
Storico riconoscimento di Artissima, alla sua sedicesima edizione, dedicato all’artista più interessante nella sezione Present Future, che raccoglie i talenti emergenti. È stato assegnato a Cécile B. Evans, presentata da Galerie Barbara Seiler di Zurigo con l’opera What the heart wants (2016). Il premio darà all’artista l’opportunità di realizzare un progetto espositivo al Castello di Rivoli, da inaugurarsi con l’edizione 2017 di Artissima.
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Premio Sardi per l’arte Back to the Future
La terza edizione del Premio Sardi per l’Arte Back to the Future, nato dalla partnership con la Fondazione Sardi per l’Arte, offre un riconoscimento in denaro del valore di 5.000 euro alla galleria con il progetto più meritevole in termini di rilevanza storica e di presentazione dello stand. È stato assegnato a Galerie in situ – Fabienne Leclerc di Parigi con un progetto su Lars Fredrikson.
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Premio Prix K-Way® Per4m
La terza edizione del riconoscimento destinato al lavoro performativo più rilevante e significativo tra quelli presentati in Per4m, la sezione dedicata alla performance, è stato attribuito a Juliette Blightman presentata da Galerie Isabella Bortolozzi (Berlino) con la performance Now, Soon, Wait (2016).  Il premio, dell’ammontare di 10.000 euro, rappresenta un segnale dell’importanza di questa forma di sperimentazione all’intero del contesto fieristico.
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Premio Reda
Nato la scorsa edizione, sostiene la ricerca delle nuove generazioni di artisti (under 35) che utilizzano il linguaggio fotografico e il vincitore avrà la possibilità di realizzare una pubblicazione monografica con un prestigioso editore del settore. Il premio è stato assegnato a Joanna Piotrowska presentata dalla galleria Madragoa (Lisbona) sezione New Entries.
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Premio Mutina
Tra le novità dell’edizione, il riconoscimento, definito non convenzionale per la sua capacità di stabilire una nuova modalità di supporto tra chi supporta l’arte e chi la produce, è stato assegnato a Giorgio Andreotta Calò, presentato dalla galleria Sprovieri (Londra), Main Section. Del valore di 5.000 euro, segna l’inizio di un dialogo che potrà prendere forma nell’elaborazione di nuovi progetti a sostegno del lavoro dell’artista vincitore. 
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Premio Owenscorp
Dedicato alla sezione New Entries il riconoscimento è conferito alla galleria giovane ritenuta più meritevole per il lavoro di ricerca e sostegno dei linguaggi sperimentali. Il riconoscimento del valore di 5.000 euro è stato assegnato alla giovane galleria Cavalo di Rio de Janeiro.
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Premio Fondazione Ettore Fico
Istituito nel 2009 e del valore di 5.000 euro, il premio promuove il lavoro di artisti emergenti ed è stato assegnato a Gian Maria Tosatti presentato dalla galleria Lia Rumma (Napoli, Milano), Main Section.
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