Un contenitore da 2000 mq disposto su due livelli bianco come la neve e brutalista di cemento facciavista dalle reminiscenze lecourbesiane, un contenuto di oltre 200 dipinti dai colori sfavillanti, ricchi di materia e di luce, questo in massima sintesi è il nuovo Museo dedicato al pittore Ettore Fico sorto al numero 114 di Via Cigna a Torino.
La dove c’era il complesso industriale INCET, Industria Nazionale Cavi Elettrici Torino, disegnato nel 1955 dall’ingegner Aldo Marini ora c’è un raffinato, quasi newyorchese museo progettato dall’architetto Alex Cepernich e diretto dal curatore Andrea Busto.
Individuare, appena entrati il percorso espositivo, la biglietteria, il bistrot, il bookshop risulta facile, immediato; ma una sorpresa cattura il visitatore, il MEF lo imbriglia nelle sue altissime spaziose stature, nelle stanze dai grandi volumi in cui la presenza tangibile, fisica, della luce naturale accresce le proporzioni e dispone l’ospite al passeggiare lento, contemplativo, come si muovesse in un pensatoio.
Alle pareti fiorisce la retrospettiva dedicata al pittore piemontese Ettore Fico, classe 1917, la cui lunga carriera artistica lo ha portato ad essere presente ad esposizioni nazionali ed internazionali, Quadriennali romane, Biennali, e attivo fino alla scomparsa, avvenuta nel 2004.
Un omaggio al suo universo così amorevole nei confronti della natura, del paesaggio, denso di poesia, magico di colori e silenzio, evidenziato in mostra nei disegni nei pastelli, negli olii , nelle tempere fin nelle incisioni.
Il 4 ottobre inizia una delle molte attività che il museo ha avviato per coinvolgere le famiglie e i ragazzi, un laboratorio condotto in collaborazione con Atelier Héritage dal titolo “campo Fiori di campo” in omaggio al giardino di Castiglione, casa rifugio tanto amata dall’artista. L’idea è di provare a costruire un grande giardino ispirato ai dipinti del maestro e al termine dell’attività ciascun partecipante potrà portar via con sè un piccolo appezzamento di un poetico e colorato campo fiorito.
