Presso LINGOTTO FIERE – OVAL 21/24 novembre 2013 si svolgerà RESTRUCTURA 2013 TORINO, all’interno della quale verrà presentato il progetto: LA SFIDA DEL RITORNO. RI-ABITARE LE ALPI
Dalla ricostruzione dei borghi montani alla riduzione del consumo del territorio. Modelli di insediamento per le Alpi di domani
Convegno sullo sviluppo delle Terre Alte e sulla rivitalizzazione del patrimonio edilizio dismesso nelle aree montane
TORINO, Pala Oval – Sala LE CORBUSIER
Venerdì 22 novembre ore 10,00 – 17,00

Cos’è il progetto Riabitare le Alpi

  1. Il consumo di territorio è un problema ormai cogente, e non ci sono all’orizzonte prospettive di pianificazione urbana e paesaggistica che diano spunti innovativi
  2. la sostenibilità del sistema metropolitano come habitat sta sempre più velocemente diminuendo il benessere della persona, basti pensare ai livelli sempre più critici dell’ inquinamento, della qualità della vita sociale e lavorativa, della mobilità.
  3. Il progetto riabitare le alpi parte dal presupposto che in realtà abbiamo abbandonato nell’arco degli anni, gran parte del nostro territorio montano e pedemontano di qualità, escludendolo dall’ottica di sviluppo economico e sociale degli ultimi 50 anni
  4. La crisi di questo sistema di sviluppo e l’evoluzione della tecnologia (web, wireless, comunicazioni etc.) ha creato le basi per ripensare ad un nuovo utilizzo di questo patrimonio inserendolo in contesto di analisi a diversi livelli
  5. a scala regionale si possono evidenziare innanzitutto la localizzazione di questi elementi urbani del nostro territorio, evidenziandone la concentrazione o dispersione delgli stessi e relazionarli al tessuto urbano e naturale e infrastrutturale esistente in prossimità. Permettendo di creare le basi per analisi più complesse atte ad dare elementi di studio utili per la redazione di piani urbanistici a livello regionale provinciale e locale
  6. A livello informativo creerebbe una mappa di luoghi che possono essere nuclei di sviluppo con molte potenzialità di inserirsi in una rete di relazioni più ampia.
  7. In ambito socio culturale questa analisi evidenzierebbe una possibilità di ritorno ad riurbanizzazione di zone rurali abbandonate, in cui si potrebbe raggiungere un livello qualitativo di vita e di lavoro, simile a quello cittadino, diminuendo l’attrazione e l’inurbamento degli ambiti metropolitani attuali.
  8. In ambito economico, il progetto si propone indirizzarsi verso un settore di mercato immobiliare di servizi rivolto all’esistente, aumentandone il valore legato non solo alla qualità del manufatto ma alla possibilità di essere in rete con tutta una serie di servizi e infrastrutture concorrenziali alle proposte del mercato immobiliare metropolitano
  9. La possibilità di riutilizzare un territorio naturale abbandonato, migliorerebbe di molto la gestione del territorio stesso per quanto riguarda la messa in sicurezza di aree naturali critiche dal punto di vista geomorfologico.
  10. L’utilizzo di aree a bosco o terreni agricoli non più utilizzate potrebbero diventare un volano per l’economia locale, vitalizzata dall’aumento di popolazione fissa o variabile, e un ottimo rimedio per la regimentazione delle acque.
  11. Il progetto si propone, in una seconda fase , di lavorare a scala comunale o intercomunale con analisi specifiche:
  12. sul patrimonio esistente e sulle possibilità e i costi per un suo miglioramento nell’ottica della sosteniblità ambientale ed energetica, spinta a creare livelli minimi di fabbisogno in modo da trovare le risorse in loco (es. biomasse etc)
  13. di migliorare la diffusione di servizi attraverso la rete internet, e ottimizzando la rete comunicativa viaria esistente proponendo soluzioni ad hoc
  14. di recuperare un tessuto lavorativo legato all’artigianato all’agricoltura e alla pastorizia ormai sempre più disperso

Antonino Iaria e Alberto Sasso

http://riabitarelealpi.it/
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