Pérolas

Una figurativa metafisica del quotidiano.
Il legame con ciò che è lontano e importante. Il mare che risuona, non nell’incavo di una conchiglia, ma nell’intimità della memoria. La poesia come linguaggio capace di tradurre l’assoluto in parole semplici. Sono queste le tre forze che muovono la mano della pittrice Paula Dias.
Ospite di Paratissima (settore V1), l’artista portoghese – già finalista al premio Marina di Ravenna 2012 e alla Mostra del Tigullio 2013 – propone un trittico nel quale i soggetti femminili, tratteggiati con un realismo che non rinuncia all’espressività del tratto, rimangono sospesi in un universo astratto nel quale un filo sembra tenere saldati fra di loro immanente e trascendente, corporeo e spirituale, presente e memoria.
In opposizione a un’arte contemporanea dedita all’iperrealismo, Paula Dias sembra praticare una metafisica del quotidiano e non è un caso che il principale punto di riferimento dei tre lavori presentati a Paratissima sia Fernando Pessoa, poeta portoghese che si è a lungo interrogato sull’identità e sul ruolo dell’artista nella società.
fios de dedos - Premio Tigullio

La metafisica del quotidiano è negli esagoni colorati di una coperta che si fanno correlativi oggettivi dell’esercizio della memoria, delle cose che si sono perse e di quelle che sono lontane. La potenza evocatrice degli oggetti è anche nelle barche di carta che sembrano indicare una direzione: una strada che porta al mare, dunque alle proprie origini e alla dimensione del gioco, l’ineludibile premessa per un’arte fatta con profondità, dedizione, ascolto del mondo e di se stessi.
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