NOI E GLI ALTRI. UGUAGLIANZA NELLE DIFFERENZE

Salvatore Veca con Sabrina Giuliato

“Parole in dialogo”, iniziativa promossa dalla Fondazione Unipolis in collaborazione con l’Istituto superiore I.I.S Sella Aalto Lagrange, giunto al secondo appuntamento, vede la partecipazione di importanti Pensatori e Filosofi che, insieme agli studenti, riflettono su temi cruciali per la comprensione della storia e della contemporaneità.
Salvatore Veca illustre Docente di Filosofia politica di fama nazionale e internazionale è stato protagonista del dibattito tenutosi il 22 marzo presso la scuola affrontando lo spinoso tema dell’uguaglianza, particolarmente caldo in questi periodi di incertezza. Tale problema non può che sollevare diverse riflessioni sullo stato di cose attuale e su come invece dovrebbero essere le cose e di conseguenza sul ruolo che la filosofia possa avere, se non nel rispondere, quanto meno nel sollevare le giuste domande.
Per questo motivo abbiamo incontrato Salvatore Veca per una breve intervista.
Cosa ne pensa di Torino e che rapporto ha con la città?
Sono molto legato a Torino per una grande amicizia con Norberto Bobbio già dagli anni ’70 con il quale ho collaborato più volte. Altri legami importanti sono con Pietro Rossi, Carlo Diano e Massimo Mori con i quali ho condiviso discussione pubblica, ricerca e esperienze educative ed editoriali. C’è a Torino una lunga tradizione filosofica e oltre tutto possiede un centro storico davvero ricco di charme che su di me esercita particolare attrattiva per via dei ricordi di anni molto intensi trascorsi con questa cerchia di pensatori.
Quindi sfatiamo anche il mito che a Torino i Filosofi impazziscano?
Tutt’altro ho sempre trovato che qui ci sia proprio la possibilità di ragionare bene.
Tornando al tema dell’Uguaglianza, trova che il concetto di uguaglianza sia cambiato dai tempi della Rivoluzione francese nei termini di libertè egalitè fraternitè?
Il concetto di uguaglianza è un concetto vago e proprio per questo ha avuto una serie di sviluppi, ciò che resta intrinseco nell’idea è che si possa giudicare un altro come uguale sotto un certo aspetto, quello che è cambiato è la risposta alla domanda “uguali di che cosa” dando vita a dei pluralismi. Non c’è conquista in termini di uguaglianza che non comporti anche un rischio di perdita.
Cosa ne pensa del ruolo della filosofia oggi come disciplina di insegnamento?
Nella scuola penso sia molto importante, ma non nella misura di un semplice ed esclusivo indottrinamento della storia della filosofia, che deve avere un interesse relativo, ma piuttosto nei termini di orientamento e riflessione sui problemi avvalendosi certo del repertorio filosofico.
..e per quanto riguarda la politica?
L’idea della possibilità di un governo dei filosofi esiste già in epoca platonica ma credo che il rapporto debba essere più che altro di collaborazione mantenendo le giuste autonomie di ricerca e di offerta come “messaggio in una bottiglia”. Come diceva Emily Dickinson: «scrivere lettere al mondo, anche se il mondo non mi ha ancora risposto».
Sabrina Giuliato

U.S. National Library of Medicine: Drug Information Portal – erektionde