Sono sicura che a nessuno di noi succeda di pensare che i libri che teniamo sui ripiani di casa siano semplici oggetti di cui siamo entrati in possesso in modi diversi; troppo facile vederli così.
Proviamo a immaginarci un libro bambino. Un insieme di pagine rilegate tra loro che ha vissuto grandi avventure prima di approdare alle rive sicure delle nostre scaffalature Ikea.
Che cos’era quel libro nella mente del suo papà, l’autore? Aveva quella forma, quel carattere? Era sicuro di sé o aveva delle domande da porre a chi lo avrebbe incontrato nel tempo?
E la casa editrice, la mamma che gli ha dato un corpo, quanto ha fatto per lasciarlo andare nel mondo educato, ordinato e pulito come ogni bambino dovrebbe essere, pur incoraggiando la sua curiosità, la sua voglia di stupire e di conoscere l’universo che lo circonda?
Abbiamo mai pensato, leggendo le pagine dei nostri libri preferiti, a quante persone hanno contribuito a crearli così come noi li amiamo? Così come li incontriamo entrando in libreria?
A quanti zii e zie si impegnano ogni giorno affinché questo accada?
E, oltre a quei libri le cui pubblicità ci raggiungono in ogni momento, abbiamo mai pensato a quanti libri nascono a Torino e in Piemonte dal lavoro e dalla passione di tante persone che continuano a desiderare di farci sognare e a sperare di mandare per il mondo un “bambino” capace di catturare il nostro sguardo e la nostra fantasia?
A quanto ciascuno di questi libri abbia da dire di sé, quanta fatica costi, quante scelte e dubbi popolino la mente di chi li scrive, li seleziona, li cura e li fa diventare reali…
Probabilmente, visto il poco tempo che la realtà ci lascia, non abbiamo mai provato a vedere i nostri libri come qualcosa di vivo e dotato di una storia personale.
Come darci torto?
Forse ora che la nostra città ospita il primo talent-show letterario abbiamo cominciato a porre maggiore attenzione a ciò che ruota intorno ai libri. Un’occasione in più per conoscere una realtà locale finora poco esposta ai riflettori.
Autori, editori, agenti, librerie. Uomini che incrociamo per strada, persone che condividono lo spazio con noi al bancone del bar, piccole e medie realtà che restano nascoste. Posti di lavoro mantenuti con fatica e con passione, certe volte anche in perdita, pur di dare voce a qualcuno che merita di raccontare le sue storie.
Storie che potrebbero rimanere inascoltate, sprofondate in qualche scaffale di libreria o di biblioteca. Storie che prima di tutto hanno una vita segreta da raccontare, la loro. Per poi parlarci di mamma e papà, e degli zii e zie, degli amici e degli innamorati che le hanno tenute tra le mani, passo dopo passo, fino a noi.
Storie che potrebbero, anche per poco, cambiare la prospettiva da cui osserviamo il mondo.
È questo il segreto dei libri.
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