Una settimana da melomani, da non aver scuse per restare a casa, da scendere in piazza e zitti zitti, gioire pubblicamente dei K. 385, dei K. 622, il K. 216, e poi il K. 299, il K. 467 ed il K. 488.
Aride sigle ? Forse, ma dietro si celano le meraviglie delle partiture di Wolfgang Amadeus Mozart.
“Il mondo di Mozart è ambiguo per definizione: basti pensare all’enorme popolarità della sua musica e del suo Mito. Eppure il mondo di Mozart è più difficile da penetrare, da afferrare, per non dire da comprendere, di quello di chiunque altro. Tutto ci sfugge esattamente nel momento in cui ci sembra di averlo messo a fuoco, di avere almeno un po’ di significato stretto tra le dita. La sua musica, viceversa, sembra semplice, perfino pedagogica. In parte lo è davvero: chiunque sa che suonando Mozart, cantandolo e perfino ballandolo (c’è chi lo fa) si impara sempre tanto e non ci si rovina mai la voce, non si prendono brutte posizioni, non si rischia la tendinite. Tutte le orchestra del mondo sanno che suonare e studiare regolarmente Mozart tiene l’orchestra in ordine, e la pulizia del suono, l’intonazione, il controllo del fraseggio e della dinamica ne risultano perfezionati, risanati. Suonare Mozart è come fare il tagliando dell’auto. Ma suonarlo BENE, è tutt’altro discorso. Proprio perché Mozart è uno e centomila, e suonarlo bene vuol dire rispettarne gli inganni, le seduzioni le ambiguità e rifletterne il carattere contraddittorio, inquieto. E’ musica di corte? Si, ma anche musica borghese. E’ il prototipo dello stile “classico”? Ovviamente, ma quanto c’è di galante se non di barocco o quanto di preveggentemente romantico? Non poco, parrebbe. E’ musica per l’aristocrazia? Per il popolo? Per tutti? Si, rispondiamo noi, proprio per tutti. E lo dimostra questo Festival organizzato dalla Città di Torino in piazza San Carlo. Se in questi tempi difficili la musica di Mozart sembra parlarci in modo così diretto è perché lui, come noi, sapeva nascondere e ritrovare la verità dentro un’altra verità: diversa ma non meno autentica. Il mondo plurale di Wolfgang è il nostro mondo, oggi più che mai”.
Così Michele dall’Ongaro – Sovrintendente dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, parla di Mozart e del Festival a lui dedicato che la città di Torino porta in scena dal 18 al 23 luglio per una rassegna completamente gratuita.
Protagonisti del Festival saranno il Teatro Regio, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, l’Orchestra Filarmonica di Torino, l’Academia Montis Regalis con i loro direttori, interpreti e solisti, il Conservatorio Statale di Torino Giuseppe Verdi, l’Associazione Mozart Italia, i Corsi di Formazione Musicale e la Film Commission Torino Piemonte (per le videoscenografie delle due opere Don Giovanni e Il flauto magico). Il progetto è ideato dalla Città di Torino e realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino grazie all’importante sostegno di Intesa Sanpaolo e Iren, Main Partner del Festival e da sempre sostenitori dell’offerta musicale della Città, e al contributo degli sponsor BMW e Defilippis Zucca.
Tra le novità di quest’anno, dopo il successo della prima edizione del Festival di musica classica in piazza San Carlo dedicato a Beethoven, il raddoppio delle sedie sistemate in piazza San Carlo, dalle mille si passa a duemila e l’allestimento di due grandi schermi, uno a lato del palco e l’altro dietro al monumento del caval ‘d brôns che consentirà al pubblico la migliore fruibilità dell’evento.
Il compositore austriaco, suonò e soggiornò in un albergo che porta targa del fatto proprio in un albergo a due passi dal Palazzo del Municipio nel 1771. Le musiche del 19 e del 21 luglio del Festival Mozart sarà possibile ascoltarle in diretta sui canali di Radio Tre.
Informazioni sul programma del Festival Mozart:
dal 18 al 23 Luglio – Piazza san carlo
www.festivalmozart.it