I hear in colour, I see in black and white…
Quando Ronnie Wood, il batterista dei Rolling Stones scrisse Ain’t Rock and Roll, pensò sicuramente alle sue due passioni predominanti: la batteria e la pittura, la musica e i colori.
Niente di più lontano o vicino, dipende dai punti di vista, niente di più astratto e concreto. In perfetta sinestesia, niente di più vero. Niente di più completo. I colori come la musica sviluppano una metafora, indicano una chiave di lettura, percepiscono le caratteristiche essenziali e immutabili della vita. Hanno un loro particolare linguaggio autonomo. La forza espressiva dei colori crea collegamenti sensoriali astratti, dimensioni di pura sensibilità, paesaggi emotivamente profondi e intensi, riflessioni comunicative interiori e partecipate. Il colore, come la vita, nell’animo di chi lo percepisce è ricchezza, gioia, allegria, passione. Amore.
L’emozione dei colori nell’arte è una mostra organizzata in due sedi: GAM, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e Castello di Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea.
400 opere d’arte realizzate da oltre 130 artisti di fama internazionale, che hanno avuto il pregio e il privilegio di reinventare personalmente i significati dei colori attraverso le forme, l’astrazione, il volume, il pensiero. Sfumature ed esperienze sinestetiche, spirituali e psichedeliche, che si intrecciano con la singolare percezione della luce e delle varietà cromatiche o monocromatiche.
Klee, Kandiski, Worhol, Fantana, Matisse, Klint, Blanck, Munch, Delaunay, Boetti, Hirst sono solo alcuni degli artisti presenti con le loro opere nella mostra collettiva. Un’esplosione di umanità inconsueta, che permette ai visitatori di immergersi nell’uso del colore attraverso svariati punti di vista: filosofico, neuroscientifico, antropologico, biologico, astratto.
Gli artisti attraverso la loro personalissima prospettiva evidenziano gli aspetti insondabili e inespressi dell’animo umano e ogni forma acquista valenza e valore nello spettatore, che non si stanca di osservare in silenzio le tele e i capolavori eterni e di sviluppare una comunicazione espressiva più intensa e vera con l’arte. Un’esperienza soggettiva che diventa un percorso riflessivo di conoscenza del colore.
Il colore, attraverso le opere esposte non è più soltanto un fenomeno fisico, ma una sensazione, un simbolo, un potere. Quello del tempo che rimane, per meditare e ricominciare a stupirsi. Una mostra, dunque, esemplare, di valore indiscusso, che sviluppa emozioni profonde, soprattutto quando la luce interagisce con la materia e il sistema visivo umano, attraverso lo stimolo e la percezione dei colori cerca di raggiungere l’infinito.
Maria Giovanna Iannizzi