Chamber Orchestra of Europe

Andras Schiff è tra i massimi pianisti viventi, interprete di una sterminata discografia che spazia dall’integrale di Bach alla musica di Bartók, attraversando l’opera di Beethoven, Chopin, Haydn, Mozart, Schubert e Schumann. Nato a Budapest nel 1953, András Schiff torna al Lingotto nella doppia veste di pianista e direttore dopo tre anni di assenza, nuovamente insieme alla Chamber Orchestra of Europe, formazione con cui da molti anni ha stretto uno stretto sodalizio.
Il programma del concerto, che si svolge domenica 12 aprile 2015 alle 20.30 presso l’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto  Torino, propone pagine di tre dei compositori più amati dal musicista ungherese. Si parte Johann Sebastian Bach e dal suo Concerto per clavicembalo n. 2 (qui eseguito al pianoforte) in mi maggiore BWV 1053, scritto a Lipsia su materiale desunto da un precedente Concerto per oboe e destinato agli appuntamenti del Caffè Zimmermann, fulcro della vita musicale borghese della città. In balzo in avanti di oltre 200 anni ci proietta nel 1945 e negli ultimi mesi di vita del compositore ungherese Béla Bartók, autore del seguente Concerto per pianoforte n. 3 Sz 119, pagina scritta durante gli anni dell’esilio americano, incominciato nel 1940 dopo la fuga da una Europa già in guerra.
Nella seconda parte del concerto Schiff abbandona la tastiera per dirigere dal podio la Sinfonia n. 41 in do maggiore KV 551 «Jupiter» (1788), ultimo capolavoro sinfonico di Wolfgang Amadeus Mozart, nel cui Finale «i principi opposti della fuga e della sonata – scrive Giorgio Pestelli – confluiscono nella mente di un genio che sa guardare al passato senza tradire il suo tempo: sintesi veramente “olimpica” e simbolo imperituro di una superiore serenità dell’anima».

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