Il caldo incredibile, l’afa costante e la fatica di sopportare tutto ciò possono far ritornare a Emilio Salgari, il grande scrittore che a Torino visse, scrisse i suoi romanzi più celebri, ambientandoli spesso in luoghi i cui il clima era avverso quanto i nemici da sconfiggere.
Possiede un taglio romanzesco l’indiscrezione che un altro noto scrittore viva oggi proprio in quella che fu la casa di Emilio Salgari e che proprio a lui abbia dedicato un libro dal titolo “Disegnare il vento”.

La vastissima produzione dello scrittore, 80 romanzi più un centinaio di racconti, tra cui l’indimenticato Sandokan a cui la televisione ha regalato eterna gioventù, raccontò storie di uomini avventurosi nei più incredibili e misteriosi luoghi del pianeta. Fece immaginare e sognare più di una generazione, lo stile incalzante del giornalista e l’attentissima capacità di documentazione, oggi diremmo le fonti fu una delle sue peculiarità di scrittura; per ogni sua storia cercava elementi realistici: flora, fauna, folclore, elementi geografici, per poi utilizzarli a corredo delle avventure dei suoi Capitani, esploratori, viaggiatori. Si documentava nella biblioteca della città, da lì apriva le finestre su un mondo he mai viaggiò o conobbe davvero.

Fu il primo vero autore di best seller, pubblicando inizialmente a puntate sui giornali illustrati allora seguitissimi, passando poi ai libri. Interpretò al meglio la propria epoca che stava mutando molto velocemente grazie alle scoperte rivoluzionarie come l’elettricità, ne colse la voglia di viaggiare rapidamente, di utilizzare altri mezzi per spostarsi come i palloni areostatici o le automobili. Ne “Una sfida al Polo”  l’auto è anch’essa protagonista, infatti nel 1907 la corsa Pechino Parigi segnò un trionfo del mezzo, e il modello originale che la percorse è visibile proprio a Torino, esposta al Mauto, il museo dedicato all’auto della città.

Pochi sanno che ad influenzare la fantasia narrativa di Salgari furono le famose figurine Liebig, ardita idea del barone Von Liebig che pubblicizzò così il suo estratto di carne, in esse erano riprodotte  disegnate le grandi esplorazioni dell’epoca, i voli delle mongolfiere, i cacciatori di balene o di tigri della Malesia.
Un vero viaggio nell’immaginazione fantastica di Salgari, pronunciato facendo sentire la a, è possibile grazie al materiale messo a disposizione per una mostra dal dott. Cristiano Daglio. Appassionato e collezionista, espone molte prime edizioni italiane e straniere dei libri dello scrittore, figurine dell’epoca, memorabilia, giornali e francobolli.
Un invito al viaggio, soprattutto perché la mostra è fuori Torino, precisamente nelle sale di un agriturismo ai piedi della Val Susa, Cascina Parisio, sula strada per Mattie, appena nascosto dalla statale 24, quella conosciuta come “militare”, a Salgari questo nome sarebbe sicuramente piaciuto.

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