All’inizio di questo nuovo anno si è predisposto per il principe Andrea, duca di York il patibolo della stampa internazionale, una sorta di ghigliottina mediatica che lo investe di una accusa molto grave, l’abuso di una minorenne.

L’intervista a David Boies, l’avvocato di Virginia Roberts Giuffrè riportata su la Repubblica il 28 gennaio 2022 risponde alle domande dell’intentata causa contro il principe Andrea accusato di violenza sessuale. Il caso giudiziario è nelle mani della magistratura newyorchese e dei suoi legali.

Tutto cambia per restare tutto immutato eppure la manifestazione del 13 febbraio del 2011 a Torino, in piazza San Carlo, aveva fatto ben sperare.

In quel giorno c’erano 100mila donne che chiedevano a gran voce “vogliamo rispetto”, 100mila donne che da allora ad oggi non hanno visto nulla di cambiato. Anche il movimento #meToo, in questi ultimi anni, ha riportato alla ribalta la questione delle giovani donne, sempre al punto di partenza, con un aumento dei femminicidi ad indicare che, nonostante la legge 442 cancellata dal codice penale dal 1981, i delitti disonorevoli riempiono la cronaca dei giornali. La rivincita delle donne non sarà mai l’eccezione di un caso che fa clamore se non si modifica la regola che si perpetua dalla notte dei tempi, è una questione culturale perché la rivincita delle donne è tutta un’ altra storia ancora da scrivere.

E le giovani donne nella storia, cosa è cambiato nel tempo? Bisogna ripercorrere la storia nei secoli per accorgersi che quelle che chiamiamo tradizioni culturali hanno radici profonde, molto consolidate, a volte retaggio irremovibile dal nostro DNA ancestrale.

Usanze, abitudini collettive, modi di vivere e di giudicare i comportamenti sociali, dall’antichità ai giorni nostri, stabiliscono cosa è legittimo o illegittimo in un’ altalenante contrapposizione continua di definizioni. Facciamo un salto indietro alle unioni coniugali che sono quelle che fondamentalmente sanciscono cosa è lecito da quello che non lo è. Gli uomini comuni, come i principi e sovrani si sono sempre uniti in matrimonio, con fanciulle giovanissime, esclusivamente vergini, non sempre con consenso sentimentale ma più spesso per trattative private, accordi normati dalle leggi più assurde per giustificare anche atti fisici violenti senza consenso.

Sembra di tornare indietro nella storia delle culture dei popoli latini ed è proprio quello che sta succedendo con la globalizzazione, un mix di normative ed editti che non fanno altro che confondere le idee. Che le vergini nei secoli siano state mercimonio di scambio può fare inorridire ma è un dato di fatto. Nelle popolazioni induiste, l’esogamia comportava l’acquisto con consenso di una vergine oppure il ratto concordato dai capifamiglia ma anche il ratto-baratto ovvero lo scambio di una fanciulla, ignara della propria sorte, con il bestiame, i terreni e i titoli onorifici.

Senza andare troppo indietro nella storia la poligamia era favorita dalla pratica del concubinaggio non solo nel continente asiatico; se non fosse per una legge imposta in India dalla monarchia Britannica nel 1829 a tutt’oggi le vedove, in quanto non più vergini, sarebbero arse insieme al cadavere dei mariti defunti. Nel tempo precristiano, dove i procacciatori di vergini erano un rituale della cultura greco-romana, e più recentemente nelle corti dell ’Europa dal 1500 alla rivoluzione francese le feste, i balli i banchetti, erano luogo d’incontro e di scambio di favori anche sessuali.

Nell’era cristiana erano solo gli uomini a poter chiedere “la grazia” per tradimento della fedeltà coniugale; per le donne fedifraghe spettava prima il ripudio e successivamente la condanna a morte. I giudici, da sempre, sono le autorità preposte per stabilire un ordine di giudizio ma ogni persona in se dovrebbe sapere distinguere cosa è bene da cosa è male, in un plenario dibattito in cui siamo tutti giudicati e giudicanti il prossimo.

Monica Pontet

 

William Hogarth, autore dell’immagini di copertina, fu incisore e pittore. Celebri furono, la serie Marriage à-la-mode, in cui mostrava le contrattazioni economiche tra le varie famiglie, i vezzi e le ipocrisie che precedevano un matrimonio d’interesse.