Pier Paolo Pasolini al Teatro Gobetti

Nella pregevole foto d’archivio, inviata dal Teatro Stabile Pier Paolo Pasolini è in piedi, il maglione a collo alto, con i soliti occhiali dalla spessa montatura nera, anche le lenti sembrano scure e nascondono gli occhi; è colto in una posa particolare, serio, con la bocca serrata, sembra parli a se stesso. Dietro si intravvedono le disadorne impalcature della scenografia a cui lo scrittore volta le spalle e l’aria, l’atmosfera che lo circonda, la solitudine che emana pare racchiudere un destino. Una fotografia bellissima, densa, biografica, storica per il teatro torinese e per l’uomo dal tragico fato.
Nella ricorrenza del quarantesimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini il Direttore Artistico del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Mario Martone, in accordo con Presidenza, Direzione e Consiglio d’Amministrazione dell’Ente, ha meritoriamente deciso di intitolare la rinata Sala Colonne del Teatro Gobetti di Torino al poeta e scrittore friulano per il ruolo fondamentale da lui avuto nell’ambito teatrale, cinematografico e letterario della cultura italiana del Novecento.
Mario Martone dichiara: «Questa scelta deriva dal fatto che Pasolini nel 1969 per lo Stabile di Torino mise in scena, nella Sala Colonne del Gobetti, il suo testo “Orgia”, protagonisti Laura Betti e Luigi Mezzanotte, con le scene di Mario Ceroli e le musiche di Ennio Morricone. “Orgia” fu l’unica regia teatrale di Pier Paolo Pasolini, uno spettacolo forte e poetico, una vera “orgia” di parole e di passioni. Il ricordo di quei giorni è impresso con forza nella memoria del nostro teatro. Una testimonianza di Ennio Morricone (allora condirettore con, tra gli altri, Giuseppe Bartolucci) ci rivela che Pasolini “scelse lo Stabile di Torino perché era il teatro più innovativo in Italia”».
I lavori per la riorganizzazione della Sala Colonne si svolgeranno a partire da questo anniversario, e la spazio che nascerà a nuova vita sarà destinato, nel nome di Pasolini, alle rappresentazioni di testi di drammaturgia contemporanea.