Da sx Danilo Eccher, Anselm Kiefer, Gianmaria Ajani e Werner Gephart

L’Università di Torino ha conferito, nello stesso giorno con cerimonia congiunta, la Laurea Honoris Causa in Filosofia, a due personalità di indubbia levatura internazionale. Rispettivamente Werner Gephart e Anselm Kiefer.
Sede della celebrazione la meravigliosa aula Magna della Cavallerizza Reale di Torino. Presente il Rettore Gianmaria Ajani, il Direttore ed il Vice Direttore del Dipartimento di Filosofia Maurizio Ferraris e Ugo Volli, ed il Professore Federico Vercellone.
Peccato che questa iniziativa di respiro sovranazionale, tutta in lingua francese, non abbia visto in sala i soloni della cultura piemontese. Fatto salvo per Patrizia Asproni, il Direttore della Gam Danilo Eccher, tra i proponenti dell’iniziativa e, comparso a cose ormai terminate, il Presidente dell’Accademia Albertina Fiorenzo Alfieri. Non un assessore, un vice qualcosa, un esponente di coloro che ogni giorno provano a definire i confini di ciò che è cultura e cosa no, in particolar modo nel mondo dell’arte.
Il maligno sospetto che dalle parti della città alta, nessuno sapesse chi veramente fossero Gephart e Kiefer è apparso piuttosto consistente. E se Werner Gephart appartiene molto di più al mondo accademico non così Anselm Kiefer. Universalmente considerato uno dei più importanti artisti viventi; una retrospettiva della sua opera è tutt’ora in mostra alla Royal Accademy di Londra.
https://www.royalacademy.org.uk/exhibition/anselm-kiefer
Il profilo dei due candidati corrisponde perfettamente ad un ideale di apertura del pensiero alla vita sociale e artistica: l’uno è di formazione sociologo del diritto, pensatore critico della contemporaneità, ricercatore dei rapporti fra diritto e arte. L’altro è uno dei più noti artisti contemporanei, che ha sempre sviluppato la sua arte nel senso del pensiero critico, ragionando prima sulle colpe del suo popolo e sulla cultura ebraica che il nazismo mirava ad eliminare e passando progressivamente a un ragionamento creativo intorno al disagio della contemporaneità, illuminato dai riferimenti alle tradizioni mistiche.
Werner Gephart è professore ordinario di sociologia all’università di Bonn. Dopo una formazione legale, si è dedicatoi ai fondamenti del diritto nella sociologia e nelle scienze della cultura. A partire dalla fine degli anni Ottanta, Gephart è stato anche pittore esposto in mostre in tutto il mondo da Düsseldorf a Parigi, Mosca, Tunisi, New York e Bonn.
Anselm Kiefer nasce a Donaueschingen, nel sud della Germania, nel 1945. Dal 1966 a Friburgo, Kiefer studia Legge e Filosofia all’università, per poi iniziare la sua formazione artistica a Karlsruhe – col pittore realista e figurativo Peter Dreher – e in seguito a Düsseldorf. Dal 1970 è allievo di Joseph Beuys, dal quale assorbe l’attitudine “umanista”, che lo porterà nel corso della sua carriera a confrontarsi con i temi storici, religiosi, filosofici e mitologici. In questo periodo, nel nuovo studio di Ornbach, comincia a lavorare su cicli pittorici a partire da Deutschlands Geisteshelden (Germania Eroica, 1973), approfondendo dagli anni Ottanta la storia ebraica e il dramma dell’Olocausto. Nel 1980 la Biennale di Venezia gli dedica una mostra personale. Tra la fine del 1987 e l’inizio del 1989 le opere di Kiefer sono state protagoniste di una lunga serie di mostre negli USA: Chicago, Philadelphia, Los Angeles e New York. Dopo Braque, nel 1953 è il primo artista vivente a creare un’installazione permanente per il Louvre. Dal 2000 Kiefer è impegnato nella monumentale opera “I sette palazzi celesti” che realizza nella navata più grande all’interno del corpo centrale dell’Hangar Bicocca a Milano, aperto per la prima volta al pubblico nel 2004.
051
Nelle parole del Prof. Volli durante la presentazione, si coglie il valore e il desiderio di valorizzare coloro che sanno confrontarsi con il mondo contemporaneo, attraverso l’amore per le arti, il pensiero e la pratica della pittura.
Si tratta di due lauree in filosofia per nulla scontate. Né Werner Gephart né Anselm Kiefer sono tecnici della filosofia, esegeti della storia del pensiero occidentale o partecipanti all’analisi dettagliata del dibattito filosofico contemporaneo. Non sono, sé vogliamo, né filosofi “continentali” né analitici. Sono entrambi partecipanti impegnati della nostra vita culturale, preoccupati per la sorte dello spirito europeo, entrambi sentono una vocazione artistica come parte della loro responsabilità sociale e culturale. Addotorandoli in filosofia, il corso di laurea e il dipartimento che qui rappresento ne esalta il lavoro artistico e culturale, l’impegno sociale e lo sforzo della memoria. Sostiene insomma che la filosofia è non solo una disciplina accademica, ma un insegnamento di vita al cui centro stanno la coscienza critica e la responsabilità”.
Impagabile vedere Kiefer dottorarsi in sandali aperti e calzino scuro.

Con Cialis, questo è facile – lien. Cialis con consulenza qualificata.