Ieri sono arrivate le cavallette!
Detta così sembrerebbe una notizia allarmante per l’agricoltura locale, invece qui in Uganda è una pacchia alimentare che si ripete ogni anno tra novembre e dicembre, cioè il tempo del passaggio di milioni di cavallette che scendono dagli altopiani etiopi per raggiungere le umide regioni vicino al Lago Vittoria.
Stamattina, camminando verso l’ospedale, avevamo notato da lontano che al mercato c’era molta più gente del solito con dei grandi cestoni di paglia da cui estraeva qualcosa di colore verde con cui riempiva dei sacchetti da vendere ai numerosi clienti che affollavano il mercato. Poco dopo, entrando in ospedale, abbiamo compreso di cosa si trattava. Fuori dai reparti c’erano molte donne, parenti dei pazienti, intente a eliminare con mani e denti le zampe e le ali di cavallette ancora vive che si agitavano cercando di riprendere il volo. 
Qui le cavallette le chiamano esenene e mentre in altri stati africani, dall’Algeria allo Zimbawe, devastano pascoli e coltivazioni, in Uganda sono attese perché prelibatezza alimentare da cucinare fritte e speziate, oppure semplicemente arrostite in padella con la cipolla e senza olio.
Le esenene vengono catturate in modo artigianale tramite lamiere di metallo collocate in posizione verticale sopra dei grossi bidoni. Per attirare gli insetti si utilizzano faretti elettrici o lampade a petrolio che richiamano le esenene sulle lastre scivolose che poi a migliaia finiscono intrappolate nei bidoni.

I cacciatori di cavallette si danno da fare fino all’alba e vivaci plotoni di bambini partecipano alla raccolta sulle strade. Un kg di esenene vale più o meno 8.000 scellini ugandesi, circa 2 euro. Con questo commercio si contribuisce alle spese della famiglia durante l’anno, l’affitto della casa, degli abiti nuovi, le tasse scolastiche. 
Alcuni di noi le hanno mangiate e pare siano buone, un gusto che ricorda le patatine fritte o i gamberetti, ma più sane perché ricche di proteine, infatti una sola cavalletta ne contiene in media 6 gr. In futuro sarà uno dei cibi alternativi per supportare il fabbisogno alimentare nel mondo, tanto vale abituarsi fin d’ora!.
Le esenene un castigo della natura?
Qui in Uganda sono una manna dal cielo.

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