Il modellismo è un’attività artigianale molto antica ed è considerata un’arte vera e propria. La figura dell’artigiano modellista va sempre più scomparendo perché sostituita da software di progettazione. Negli ultimi anni, il modellismo si è guadagnato l’accezione di hobby; un hobby che consiste nel realizzare riproduzioni in scala ridotta di macchine, oggetti, treni, persone o edifici.

Il modellismo continua a la sua corsa
Le sue origini risalgono alla vocazione degli artigiani di realizzare esempi in scala ridotta dei loro prodotti, da poter mostrare ai loro clienti, prima di venderli.
Il modellismo come hobby di massa si diffonde intorno agli anni ’30 grazie anche allo spazio dedicatogli su riviste specializzate. Negli anni ’60 e ’70 fa fronte ad una forte espansione e la gamma di prodotti si amplia fino a comprendere auto nuove e antiche, treni, arei, moto e navi. Una passione senza tempo, quella del modellismo, fatta di cura e attenzione al particolare; una pratica che è in grado di essere testimone di alcuni frammenti della storia dell’uomo.

Diceva lo scrittore francese Michel Tournier “Mi domando se la guerra non scoppi al solo scopo di permettere all’adulto di fare il bambino, di regredire con sollievo fino all’età dei costumi gallonati dei soldatini di piombo.”

Fu proprio la passione, che spinse Giovanni Artuffo, nel 1919 ad aprire un bazar in cui si vendevano per lo più giocattoli. Negli anni ’50 Giuseppe Artuffo e sua moglie fecero di quel bazar un negozio specializzato di modellismo. Oggi dopo un secolo di storia e dopo quattro generazioni a gestire “Artuffo” sono Giovanni e Lorenzo che hanno fatto diventare l’idea del bisnonno uno dei negozi fiore all’occhiello del modellismo di Torino.

Il modellismo continua a la sua corsa

Artuffo giocattoli

Il modellismo è riuscito ad adattarsi alle nuove tecnologie e come ha cercato di superare tutti gli ostacoli imposti da un periodo segnato da una pandemia globale? Ce lo racconta Lorenzo Lampitelli, nipote di Giovanni Artuffo.

Come e da chi vi è stata tramandata questa passione?
“Questa passione ha sempre fatto parte della nostra famiglia da quando il mio bisnonno aprì un bazar nel 1919; quel bazar, ora è diventato un negozio specializzato. La nostra è sempre stata un’attività di famiglia e come tale anche noi abbiamo continuato in questo campo”.

Tra molti tipi di modellismo ne privilegiate uno? Perché?
“Il nostro business principale è il modellismo ferroviario anche se siamo forniti su tutto; sono presenti le categorie di auto e moto, di barche e di aerei e droni. Un particolare focus va fatto anche sui kit di montaggio che in questo periodo stanno riscuotendo molto successo tra i nostri clienti. Questa buon riuscita è dovuta al fatto che le persone rimanendo a casa ne approfittano per costruire insieme il loro modellino”.

Chi è il profilo ideale del collezionista? Quali sono le caratteristiche comuni?
“Il modellismo è talmente vario che individuare un target preciso non è semplice. Le donne sono sicuramente meno coinvolte in questo settore, quindi il collezionista standard è generalmente un uomo tra i 30 e i 60 anni. Non sono da escludere però i bambini che giocando con i nonni e i genitori si possono appassionare a questo mondo”.

Com’è cambiato il modellismo negli anni?

“Il modellismo come tante altre realtà, segue e si adatta alla tecnologia. Un esempio calzante è il passaggio dal trasformatore manuale ad una centralina digitale, al cui interno vi è presente un decoder che permette di effettuare scambi di direzione dei treni, di accendere luci ed emettere suoni”.

Il modellismo continua a la sua corsa

Artuffo

I materiali utilizzati per costruire i modellini si sono adeguati e rispettano i canoni del green?
“I materiali utilizzati sono la plastica, il metallo e l’ottone che sono associati a fasce di prezzo differenti. In questo campo non ci sono sprechi; ciò che il cliente acquista, proprio perché si tratta di persone amanti e che si dedicano al collezionismo, rimane in vita”.

 

Partecipate a fiere di settore in tutta Italia; qual è lo scopo di “Artuffo” quando esce dalle mura di Torino?
“Le fiere sono una parte molto importante del nostro lavoro. Milano, Verona e Genova sono le tre fiere a cui partecipiamo come venditori. In questo caso l’obiettivo è quello di farci conoscere e di allargare la nostra cerchia di clienti che poi potranno acquistare i nostri prodotti sia online che in negozio. A Norimberga invece partecipiamo come clienti per trovare modelli nuovi e innovativi da poter esporre al nostro pubblico”.

Come l’online e l’e-commerce vi ha aiutato in durante il lockdown?

“L’e-commerce è stato fondamentale in questo duro periodo. Nonostante noi fossimo rimasti sempre aperti da quando è finito il lockdown a maggio 2020, le persone hanno continuato e preferito acquistare prevalentemente online. Chi come noi si era attrezzato prima della pandemia sfruttando le nuove tecnologie, è riuscito a rimanere a galla”.

Alice Varraso