images
Si è tenuto, in una delle sale della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, tra le opere esposte, il convegno L’importanza di essere contemporanei, promosso dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, l’Associazione Italiadecide e l’Associazione Priorità Cultura, e l’Avvocato Riccardo Rossotto di R&P Legal.
L’arte contemporanea come strumento per delineare nuove rotte all’interno della relazione virtuosa tra turismo e cultura e della sempre più auspicabile e necessaria collaborazione tra pubblico e privato. Ne hanno parlato amministratori pubblici ed esperti.
Al termine dei lavori è stato presentato il Comitato che riunisce alcune delle principali Fondazioni per l’arte contemporanea attive in Italia. La rete delle Fondazioni è un nuovo organismo che si prefigge di valorizzare e mettere a disposizione l’insieme di vocazioni e di competenze che queste realtà da anni assicurano nel campo delle mostre e della ricerca, del sostegno delle giovani generazioni artistiche nazionali e internazionali, dell’educazione, del rapporto con i pubblici e le comunità locali.
Di seguito un estratto dell’intervento di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, motore dell’iniziativa e da oggi Presidente del Comitato per le Fondazioni Italiane d’Arte Contemporanea.

L’importanza di essere contemporanei: abbiamo scelto questo titolo affermativo per la giornata di oggi perché crediamo sia necessario, in una città come Torino, in un Paese come l’Italia, sottolineare e sostenere il ruolo della contemporaneità. Pronunciamo così spesso la parola contemporaneo che tendiamo a scordarne il vero significato. L’abbiamo ridotta a puro aggettivo, accostandola ad altre parole: società, cultura, letteratura, arte, musica, moda. È diventata una formula, un sinonimo di presente.  Ma il contemporaneo non è il presente, il qui e ora.  Il contemporaneo ha a che fare con una temporalità molto più estesa, ricca, dinamica. Il contemporaneo si sposta e spostandosi muove i nostri pensieri, le idee che abbiamo sul mondo, i nostri modelli, le convinzioni, i modi di vivere.
Il contemporaneo è un modo di porsi rispetto al proprio tempo, cercando una prospettiva che serve a comprendere ciò che ci sta intorno. Vuol dire proiettarsi nel futuro ma anche guardare al passato per cercare le idee e le opere che gettino luce sul presente.
Come ha spiegato il filosofo Giorgio Agamben, <contemporaneo è chi è in grado di trasformare il presente e di metterlo in relazione con gli altri tempi, di leggerne in modo inedito la storia. Il contemporaneo è il luogo di un appuntamento fra i tempi e fra le generazioni>.
Quest’ultima frase rispecchia con precisione ciò che ho voluto fosse questo centro espositivo, la Fondazione che ho creato nel 1995 e che nel 2015 festeggerà i suoi vent’anni. Un museo contemporaneo: il luogo di un appuntamento fra tempi e fra generazioni.
In Fondazione ci occupiamo dell’arte dei giovani artisti, italiani e stranieri. Nelle mostre cerchiamo di fare delle loro opere non solo l’oggetto di una visione, di una visita, ma il motivo di un dialogo con le diverse generazioni dei nostri pubblici: i bambini, le loro famiglie, i giovani, gli adulti, gli anziani. Lavoriamo sull’arte del nostro tempo, sulle ricerche in atto, e per farlo abbiamo bisogno di conoscere e di ristudiare continuamente l’arte che l’ha preceduta. Abbiamo bisogno di essere tempestivi, pronti a intuire il futuro”.

Perhaps you can write next articles referring to this article http://sildenafilstorede.com/2019/11/03/priligy-bestellen-rezeptfrei/.