A quasi un mese dalla scomparsa, la città di Asti ancora stenta a crederci: così riscopre Giorgio, come artista ma anche amico impegnato sul territorio

Che alcune persone siano fortunate è merito del caso, ma che altre siano fortunate e capaci è arte: Giorgio Faletti, recentemente scomparso, era proprio una di queste ultime.
Astigiano di nascita e fedelissimo alla sua città nella quale ha sempre mantenuto la residenza, è difficile da raccontare senza lasciarsi suggestionare da uno dei tanti personaggi celebri ed indimenticabili che ha interpretato. Se gli Italiani apprezzano l’artista Faletti, gli Astigiani conoscono la persona di Giorgio, attiva sul territorio e impegnata per la città, in qualità di Presidente della Biblioteca Astense e non solo.

faletti ad alto volume 3È qui che la sua assenza diviene la nostalgia di un amico con il quale ci si prende un caffè dopo essersi incontrati per caso e mettendo da parte ogni impegno per un’ora, come ci racconta la Direttrice Donatella Gnetti. “Una personalità immensa, ma allo stesso tempo umile e disponibile” riferisce accogliendoci negli uffici della biblioteca, “Davvero poliedrica.
Pittore, cuoco, scrittore… Condivido pienamente l’opinione di Antonio Ricci secondo cui se avesse voluto fare la lampadina, gli sarebbe bastato attaccarsi al soffitto al contrario e avrebbe fatto luce
” scherza.

Capace di arrivare ai vertici in ogni impresa in cui si fosse lanciato, aveva una sola formula invincibile: la creatività. “E’ anche il più grande incentivo che abbia portato alla città, in special modo dopo la sua elezione a Presidente nel settembre 2012. Una tra tante, l’iniziativa “Un libro e una rosa” è stata un successo”: a San Valentino regala un libro alla Biblioteca della tua città e riceverai una rosa per la donna della tua vita, sono entrambi un gesto d’amore. Chi se non Giorgio avrebbe potuto pensare a un’idea del genere? “Si sa che il budget dedicato alla cultura tende ad essere sempre più ridotto.
Giorgio è riuscito a rilanciare la Biblioteca con un nuovo logo da lui pensato, “Alto volume”, e con i consigli d’amministrazione più esilaranti che abbia mai visto” ride con noi la Direttrice. “Era davvero bravo a portare avanti progetti. “Adotta uno scaffale”, iniziativa già esistente di cui si rese testimonial, ci ha portato ad avere a oggi 101 scaffali “adottati”, anche da persone di Biella e Torino”.
Ma davvero mai nessuna confusione con Giorgio personaggio pubblico? “Quello era un valore aggiunto. Al di là della celebrità, era una persona che capiva i problemi, seria e in grado di gestirli.” Ci tiene a sottolineare: “E senza recepire nulla. Disponibile e generoso, si prendeva carico di ogni iniziativa esistente aggiungendo sempre idee su idee, senza paura delle inevitabili difficoltà. In appena due anni ha già fatto questo, chissà se avesse avuto più tempo…” si commuove a pensarci.

Vien da chiedersi se tra gli impegni restasse il tempo di una lettura. “In realtà non abbiamo mai veramente parlato di libri”, risponde dopo averci pensato un momento: “Giorgio diceva che si era messo a scrivere per leggere i libri che avrebbe voluto leggere. Ma era un’emozione stargli vicino quando ribolliva in lui l’idea per un nuova storia… Un vulcano prima dell’esplosione”.
Il personaggio in cui lo identifica? “Anche se lui diceva che tra i personaggi che interpretava, in Vito Catozzo si immedesimava, io lo riconoscerei più in Signor Tenente. La svolta credo sia stata Sanremo: mi ha fatto scoprire una persona completamente diversa. La magia è portarsi dietro personaggi vecchi aggiungendone di nuovi”.

Sorride con le lacrime agli occhi: “Tutti i proventi andarono all’Associazione Vittime della mafia. Davvero sensibile”. Sensibilità che la famiglia tiene a rispettare anche nella triste occasione, come ci spiega Valter Albertini, impiegato alla Biblioteca Astense: “In accordo con il volere della famiglia, ci siamo resi disponibili per raccogliere i fondi di chi volesse fare una donazione all’AIRC, l’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro. Per chi volesse prendere parte alla sottoscrizione, basta che si presenti in biblioteca: c’è tempo fino al 31 luglio”.
In attesa di qualche iniziativa di commemorazione che ci assicurano non mancherà, il Sindaco Fabrizio Brignolo ha proposto di intitolare la Biblioteca a suo nome.
Un omaggio ampiamente condiviso dagli Astigiani che insieme a Giorgio avvertono un legame forte e oggi triste con la loro città, di fronte a una perdita sentita che sembra toccare nel profondo per cambiarla inevitabilmente.
Proprio come egli stesso ha scritto in “Fuori da un evidente destino”, dopo aver molto viaggiato ma senza coraggio mai di andarsene per davvero: “Ho solo scoperto che il mondo è uguale dappertutto. L’unico posto che cambia davvero è il posto dove sei nato. Forse non si dovrebbe tornarci mai.”
 
Alice Sieve

10 Myths About erectile dysfunction You Must Stop Believing viagra piller online er for alle