Esperimento riuscito quello condotto ad Ameno.

“Quest’anno festeggiamo dieci anni di lavoro che ci hanno portato a trasformare un luogo attraverso la ricerca artistica. Ameno è diventato davvero un luogo di incontro e di confronto sereno in spazi belli da vivere.  Possiamo dire che è un esperimento riuscito: l’arte e la cultura in generale hanno messo in connessione le energie latenti nella comunità, attivando soprattutto le giovani generazioni ricche di competenze da mettere alla prova” con queste parole Davide Vanotti, uno dei fautori di questa rassegna, sintetizza il lungo lavoro di un decennio che ha trasformato la piccola cittadina di Ameno.
Infatti a luglio si festeggiano i dieci anni di Studi Aperti ad Ameno, piccolo borgo sulle colline sopra il lago d’Orta in Piemonte, attivo e riconosciuto polo culturale grazie alla presenza dell’Associazione Asilo Bianco guidata da Enrica Borghi.
Dal 4 al 6 luglio, per festeggiare il decennale, Ameno ospita “Food Connection”, tre giorni su un tema molto attuale che rimanda alle questioni affrontate da Expo nel 2015. Le connessioni tra le espressioni creative della contemporaneità e il cibo, inteso come elemento connesso con il territorio, sono il fil rouge che collega gli artisti, le opere, le installazioni, gli eventi che si potranno gustare ad Ameno nel lungo fine settimana.

A tutti gli artisti invitati è stata chiesta una ricetta – pubblicata nel catalogo dell’evento – per collegare il proprio lavoro artistico a un’ispirazione culinaria. Oltre 40 artisti portano i propri lavori negli spazi pubblici e privati aperti per l’occasione, in un unico museo a cielo aperto. Grazie alla presenza di MEB gallery una sala del Museo Tornielli di Ameno è dedicata agli “artisti storici” con una sezione “Back to Food” con lavori di Piero Gilardi, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz.
Ad Ameno è presente il Museo Tornielli che ospita una collezione permanente dedicata all’arte contemporanea. Nel museo si organizzano mostre ed eventi ma anche visite guidateincontri culturali e convegni.
Grazie alla collaborazione con la rassegna di architettura del paesaggio “Paesaggi Mirati”, curata dall’architetto Elena Bertinotti, viene per la prima volta presentata al pubblico una mostra che racconta “La Signora Eugenia e il passero solitario”, progetto vitivinicolo di Alberto Alessi e Laura Pessina. Alberto Alessi ha promosso un intervento di recupero di un’area collinare in abbandono nella zona di Pettenasco, sul Lago d’Orta, per riqualificare la zona in termini di architettura e di eco-sistema. E’ nato così un progetto vitivinicolo che adotta i criteri della biodinamica per la produzione e commercializzazione di vino. Un allestimento curato da Elena Bertinotti e Lorenzo Consalez in collaborazione con il Museo Alessi, racconta con pannelli ed elementi materici questo progetto, spaziando dal recupero territoriale al disegno della bottiglia progettata da Alberto Alessi su ispirazione di un disegno di Leonardo Da Vinci fino al packaging ideato dal designer Martì Guixé. Nell’allestimento saranno presenti anche i pouf-ovarin di Giulio Iacchetti.

Evento speciale inserito nell’ambito di Studi Aperti è l’inaugurazione della mostra “Il piacere di collezionare” curata da Gilbert Perlein alla Fondazione Calderara di Vacciago in collaborazione con il Museo MAMAC di Nizza: da sabato 5 luglio fino al 5 ottobre opere della collezione Khalil Nahoul saranno in dialogo con le opere della collezione di Antonio Calderara. Presenti artisti come Pierre Soulages, Hans Hartung, Frédric Benrath, Francis Bacon, Ernest Pignon-Ernest, Vladimir Vélickovic, René Laubiès, Joan Mirò, per una selezione di opere del periodo 1960 -1980 che meglio creano un legame con lo spirito del luogo. La mostra nasce da una nuova collaborazione tra i due spazi espositivi, resa possibile grazie al sostegno della Fondazione CRT per il progetto Dialoghi Internazionali. In programma anche una mostra a Nizza nel 2015 con opere del gruppo Zero della Fondazione di Vacciago, da sottolineare come tutti gli eventi sono gratuiti e aperti al pubblico.
Il connubio vincente di Studi Aperti, nato per iniziativa di alcuni artisti residenti ad Ameno e oggi il più grande e longevo festival che trasforma Ameno in un museo a cielo aperto, è sempre stata la selezione accurata delle proposte artistiche inserite in un contesto ambientale unico nel suo genere. Il borgo – molto ben conservato – è immerso nel verde del paesaggio e si presta a un week end fuori porta tra natura e proposte culturali fruibili da tutti. Partito con quattro atelier di artisti per la sua prima edizione, Studi Aperti oggi ospita oggi circa 40 artisti oltre agli studi di architettura presenti per la rassegna Paesaggi Mirati, giunta alla sua settima edizione.

 

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