Un libro singolare e per certi verso atteso, è quello scritto da Carmen De Gironimo, già formatrice ed emotional trainer, che affronta l’argomento a lei più caro: le emozioni, usando la metafora del gioco del calcio per conoscere meglio i punti chiave da applicare nella vita di ogni persona, atleta e non.

Di riga in riga fino a fare goal

Emotional- Verso il tuo goal’ edito da Resalio questo il titolo scelto per condurre i lettori dentro al cuore di cosa proviamo.

Accreditato da prefazioni importanti, scritte da Gabriele Gravina, Presidente FIGC; Alfonso Marrone, presidente ADICOSP; Giuliano Giannichedda, ex calciatore e allenatoree forte dell’esperienza acquisita proprio nelle trasmissioni televisive calcistiche in cui affronta il gioco del calcio con una visione “emozionale”, con quest’opera l’autrice regala uno scrigno prezioso di perle e suggerimenti. Punto di partenza la propria esperienza personale, utile e concreta per offrire al lettore una visione laterale della Vita. Le emozioni più importanti sono trattate, in un modo unico e accattivante, per raggiungere il proprio personale goal.

Carme afferma che “Ci ritroveremo, quindi, ad analizzare in maniera pratica come alcune delle emozioni che riteniamo “negative” possano invece trasformarsi in un volano per migliorare la nostra condizione. Il tutto è condito da una prosa avvolgente in cui il mondo calcistico ha la meglio: si parte con alcuni consigli “nello spogliatoio”, per poi andare “in campo” ad allenare le nuove tecniche acquisite e, infine, giocare la “partita” con se stessi, attraverso tutti gli strumenti che abbiamo imparato ad utilizzare”.

Un finale che fa dell’emozione un suo punto di forza e sorpresa Carmen regala ad ogni lettore la speranza (forse certezza) che possiamo tutti, indipendentemente dalla nostra attuale condizione emotiva, vincere la partita che giochiamo ogni giorno con la vita.

Il libro è stato presentato nella Sala Stampa Nassirya di palazzo Madama, presso il Senato della Repubblica, dove ha raccolto una serie di emozioni autentiche, raccontate nella loro preziosa verità al di fuori di qualsivoglia retorica.

A parlare del libro vi erano la Senatrice Daniela Sbrollini, Alfonso Morrone, presidente A.DI.CO.SP e Jacopo Volpi, vice direttore di RAI Sport, l’autrice nell’esporre i suoi contenuti ha dribblato con grande padronanza tra quegli scorci emozionali che appartengono a tutti ma che troppo spesso ignoriamo, soffochiamo e soprattutto non conosciamo. E invece la chiave sta proprio nel conoscersi con consapevolezza trasformando magari i nostri punti deboli in punti di forza, le nostre fragilità in potenza e vitalità. Il calcio dunque come metafora di vita le cui regole e la cui disciplina possono per noi diventare un valido riferimento per indirizzare le nostre virtù nel modo più benefico e costruttivo per noi quindi, di riflesso, per l’intera società. “Gli altri non sono minaccia o offesa o motivo di rabbia costante “ ha tenuto a sottolineare l’autrice Carmen De Gironimo nel corso della presentazione, “ma sono innanzitutto relazione. Imparare a relazionarsi con le proprie emozioni vuol dire imparare a relazionarsi anche con gli altri, e imparare a conoscere e riconoscere le nostre dinamiche interiori vuol dire conoscere i moti di animo anche di chi è al di fuori di noi. E questa consapevolezza scatena una forza impareggiabile che contempla l’inclusione, l’armonia , la serenità. Che non è rassegnazione né assuefazione ma traguardo prezioso da cui prendere linfa vitale, ancora e ancora, secondo un processo virtuoso che può irradiare ogni nostro singolo gesto e ogni nostra singola scelta toccata dalla luce della visione”. Insomma, un viaggio magico tra i segreti delle nostre potenzialità raccontate in un modo unico e accattivante.

La De Gironimo, per citare un grande narratore del calcio, Osvaldo Soriano, apre nuovi spazi nel nostro senso di visione e consapevolezza provando a farci diventare poeti del gioco. Così scriveva Soriano parlando di cose che non si aspettano e sorprendono.

. “Ci sono tre generi di calciatori. Quelli che vedono gli spazi liberi, gli stessi spazi che qualunque fesso può vedere dalla tribuna e li vedi e sei contento e ti senti soddisfatto quando la palla cade dove deve cadere. Poi ci sono quelli che all’improvviso ti fanno vedere uno spazio libero, uno spazio che tu stesso e forse gli altri avrebbero potuto vedere se avessero osservato attentamente. Quelli ti prendono di sorpresa. E poi ci sono quelli che creano un nuovo spazio dove non avrebbe dovuto esserci nessuno spazio. «Questi sono i profeti. I poeti del gioco».

Gino Fattori