Visioni #2.9 Damien Hirst.

A Newport Street, Londra, c’è “The Pharmacy 2”, il ristorante/opera di Damien Hirst. E’ il più trendy, allegro, esagerato della città. Interamente rivestito da scaffali di scatole di medicinali è una vera farmacia percettiva. Aspirine, antinfiammatori, antidepressivi, sciroppi, catene di DNA, sono vivacemente rappresentati dappertutto: sul bancone, sugli sgabelli e sulle sedie.

L’ambiente pop, accattivante, è oggi leggibile come un presagio d’incoscienza collettiva, un’illusione di felicità che nasconde la propria malattia dietro effimeri divertimenti.

“The Pharmacy 2”, attualmente chiuso, è la visione di questi nostri anni confusi, chimici, sterili.

E’ la sala da ballo del Titanic dove abbiamo speso le notti sentendoci parte della belle epoque. Abbiamo riso, bevuto, bramato, sedato il mostro, alla ricerca di un raggio di sole. Il sole sorgeva comunque ma non ce ne accorgevamo. Smettiamo di prenderebbe la narcotizzante pillola della sicurezza e apriamo gli occhi alla vita. 

Manuela Gandini