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La “padrona di casa” Antonella Bentivoglio d’Afflitto


In una sera di giugno, in una data che presto scoprirete e in un luogo a sorpresa, ognuno porterà tutto, tavolo, sedie e cibo da casa, apparecchierà e sparecchierà per la Unconventional Dinner Cena in Bianco.

Antonella Bentivoglio d’Afflitto
ci racconta com’è nata a Torino la “sua” Cena in Bianco più numerosa d’Italia.
 
 
Come è nata l’idea di un flash mob all’insegna dell’eleganza ?
Volevo creare qualcosa in città che fosse “per la città”, che fosse dinamico nei modi (ecco perché il flash mob), moderno nella comunicazione (ecco perché i contest, i social media, il coinvolgimento della rete), tradizionale nel concept (la tavola, la famiglia, l’eleganza), che portasse in se la tradizione di una grande città che è stata Capitale d’Italia, che avesse valori di sobrietà etica ma al contempo creasse grande suggestione. Una magia che attraesse i media, che facesse parlare di se, che non costasse nulla al partecipante, che portasse le persone a passare una bella serata tutti insieme e ogni volta in un posto diverso.
Mi scervellavo da un po’di tempo a pensare cosa riunisse tutto ciò e che fosse un sogno aspirazionale da un lato ma estremamente normale dall’altro, che piacesse a grandi e piccini, che fosse di tutti e per tutti, trasversale. Volevo che fosse aperto a tutti, grandi e piccini di ogni età, senza alcuna selezione, senza alcun costo per i partecipanti.
Mi occupo da sempre di strategie di comunicazione e marketing, di eventi, di iniziative sul web. Sono di origini napoletane e adoro “la strada”, i cortili, lo stare insieme, cucinare e apparecchiare… Volevo dar vita ad un evento “fatto” dalle persone stesse e non solo uno spettacolo a cui “andare” e “presenziare”.
Credo che ognuno abbia bisogno di stare con gli altri, oggi ancor di più, di confrontarsi, conoscersi, condividere… In un momento in cui trionfa il nostro pensare troppo a noi stessi stessi e l’individualismo è importante portare avanti progetti dove regnino il rispetto e la condivisione. Spesso lo vorremmo ma non sempre ne siamo capaci… quante volte ci diciamo che non conosciamo nemmeno i vicini di casa… Se qualcuno ci porta per mano e ci crea la strada è più facile e allora ci mettiamo in gioco e lo facciamo.
Poi volevo fosse un’occasione per vivere davvero il territorio urbano, e ancora, che fossimo così bravi da attirare l’attenzione dei media e dei turisti: non tutti conoscono certi nostri angoli meravigliosi della città e il web è un’amplificatore fortissimo delle immagini.
Ho pensato ai balli in bianco del ‘500, alle feste in spiaggia anni ’60, agli aperitivi in white anni ‘90, agli eventi glamour in bianco in giro per il mondo ma soprattutto volevo celebrare la tradizione italiana, le feste di paese in strada per il Santo Patrono del Sud Italia.
Volevo fosse qualcosa di diverso.
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Perchè il bianco è il mood dell’evento?
L’esaltazione del bianco ha il valore fortissimo della normalità, di un colore neutro, sobrio, semplice, elegante, pulito che ha le caratteristiche di uniformare tutto dando risalto ai volti delle persone. Un colore positivo, fotograficamente di grande impatto e suggestione.
Ho pensato e ho scritto il mio progetto, ho registrato l’evento, il format con copyright, i marchi, l’ho chiamato Unconventional Dinner® Cena in Bianco®. E’ un evento indipendente, non è affiliato a nessuno, non è un franchising.
C’è chi nel mondo organizza feste e cene in bianco i cui costi sono sostenuti interamente dai partecipanti iscritti ad un Club privato, con una selezione d’ingresso molto accurata e su presentazione.
L’evento è aperto a tutti, grandi e piccini di tutte le età. E’ gratuito per i partecipanti e non è richiesta una quota di iscrizione. Per partecipare ad Unconventional Dinner Cena in Bianco Torino® basta semplicemente dare sul blog  la propria adesione.
 
I valori espressi dalle grandi “E” Etica, Ecologia, Estetica, Educazione, Eleganza arrivano fino alla fine della cena?
Ognuno prepara e si porta tutto da casa: tavoli, sedie, piatti in ceramica, bicchieri in vetro, fiori, candele, cibo, compreso i sacchi per i rifiuti.
Niente plastica, niente lattine e niente carta in tavola. I partecipanti sistemano i propri tavoli in fila l’uno accanto all’altro, rigorosamente quadrati e rettangolari per poter stare tutti vicini, apparecchiano e cenano tutti insieme. Alla fine della serata sparecchiano, raccolgono i rifiuti, rassettano e lasciano in silenzio il luogo della cena come l’hanno trovato.
Una magia unica che i tanti ringraziamenti e le tante mail e i post sui social testimoniano con parole e immagini che non finiscono mai di commuovermi e di dare il senso di tutto questo.
Siamo alle porte della terza edizione torinese che si terrà in giugno, sono certa che un’altra cartolina di Torino “in bianco” si diffonderà sul web portando con sé i valori espressi dalle grandi “E”.
 
Perchè secondo te tanto entusiasmo nella partecipazione e perchè questo grande successo della cena in bianco?

Perché è un evento per tutti. Di tutti. “Unconventional”.
Questo evento non nasce dal nulla, nasce da un’idea ma non solo, nasce da un lavoro costante di rapporto e conoscenza con le persone, di aggregazione. Dietro questo evento c’è la voglia di migliaia di persone di fare tutti insieme un qualcosa di inconsueto e speciale, con un risultato bellissimo. Dopo due anni in cui ho risposto a decine di migliaia di mail e ho parlato e conosciuto migliaia di persone in rete e all’evento, posso dire che abbiamo una sorta di difetto di rappresentanza per cui abbiamo un forte bisogno di stare insieme ma a volte ci manca lo stimolo a farlo. Se troviamo qualcosa e qualcuno che unendoci mette in evidenza nel modo migliore questo nostro aspetto poi tutti ci attiviamo.
Il leit-motiv è che ci riuniamo perché abbiamo bisogno di sentirci vicini, di stare insieme con altri che abbiano la stessa voglia e desiderio di essere parte attiva di questa idea e di questa serata, senza motivazioni diverse dall’essere lì per stare bene insieme tutti insieme e fare una cosa bella in un luogo bello rispettando il territorio e gli altri.
C’è grande coesione, entusiasmo e dialogo tra chi partecipa. Non abbiamo bisogno di darci nessuna etichetta. Il più piccolo aveva 16 giorni e il più grande 94 anni. Arrivano dalla città e dalla provincia, in auto, bus, metro e treno… alcuni da altre regioni d’Italia, altri dall’estero.
Alla prima edizione eravamo in oltre 2.400, alla seconda circa 9.000. Tutto l’anno 120.000 lettori seguono il blog e i social media che sono il cuore pulsante virtuale dell’evento dove trovare immagini, video, spunti, informazioni, indizi, racconti, ricette…
Questo evento non nasce a caso e questa grande affluenza non è casuale, è il frutto di un grande impegno e di un lavoro che dura molti mesi per ogni edizione. Giorni, notti, sabati e domeniche, non si contano. Sono tanti i post, i commenti, gli sms, le mail, le azioni di contatto, di coinvolgimento e di animazione in rete e di organizzazione. E’ una conoscenza diretta con i partecipanti costruita passo a passo nel tempo in rete che porta a questa partecipazione alla serata. L’iniziativa nasce infatti sul web, vive e si alimenta in rete, prende vita reale off line, torna sul web.
Penso alle oltre 43.000 mail scambiate personalmente, alla gestione della segreteria organizzativa, ai rapporti con la città per la location e la sicurezza, la luce, le migliaia di foto veicolate, i contest con i fotografi, il coinvolgimento dei blog e dei media, i filmati realizzati, la gestione dei social media e del blog…
Ad oggi siamo più del doppio alla stessa data dell’anno scorso!!
  
Piazzetta Reale di Torino la 1° edizione, Villa della Tesoriera la 2° edizione,  la 3° in piazza San Carlo e la 4° ?
Dove e quando si svolgerà Cena in Bianco Torino 2015? …data e location dell’evento sono top secret. E’ stato svelato un solo indizio: la cena sociale si svolgerà in giugno. Presto la data e poi la location sorpresa.
Per scoprire giorno, ora e luogo del social dinner: collegatevi al blogmagazine di Unconventional dinner, e seguite la pagina di Facebook di Cena in Bianco Torino
 
 

helpful than ever before.