E’ trascorso quasi un anno da quando la Commissione Europea con un comunicato stampa – 19 luglio 2016 –  ha pubblicato la notizia di uno storico provvedimento sanzionatorio contro le case costruttrici MAN, Volvo/Renault, Daimler, Iveco e DAF che hanno violato la normativa comunitaria in materia di Antitrust. Nello specifico, è stata riscontrata la sussistenza di un “cartello” per tutto lo spazio economico europeo, che ha gravemente falsato il mercato e la concorrenza.
La danese Margrethe Vestager, commissaria responsabile della politica della concorrenza, dichiarò: “Oggi abbiamo inviato un messaggio chiarissimo, comminando ammende record a seguito di gravi infrazioni. Sulle strade europee circolano in tutto più di 30 milioni di autocarri, che effettuano circa i tre quarti del trasporto di merci su gomma in Europa e svolgono un ruolo vitale per l’economia europea. È inaccettabile che i costruttori MAN, Volvo/Renault, Daimler, Iveco e DAF, che insieme producono i nove decimi degli autocarri medi e pesanti costruiti in Europa, facessero parte di un cartello anziché essere in concorrenza tra di loro. Per 14 anni hanno stretto accordi collusivi in materia di prezzi e di trasferimento ai clienti dei costi per adeguarsi alla normativa ambientale. In questo modo inviamo un chiaro messaggio alle imprese: i cartelli sono inaccettabili.”
In pratica la Commissione europea ha accertato che i costruttori MAN, Volvo/Renault, Daimler, Iveco e DAF hanno violato la normativa antitrust dell’UE.  Per 14 anni i citati costruttori di autocarri hanno stretto accordi collusivi in materia di prezzi degli autocarri e sul trasferimento ai clienti dei costi per conformarsi a norme più rigorose in materia di emissioni. La Commissione ha comminato un’ammenda record di 2,93 miliardi di euro.
All’impresa MAN non è stata comminata un’ammenda in quanto ha rivelato alla Commissione l’esistenza del cartello. Tutti i costruttori citati hanno riconosciuto gli addebiti e hanno convenuto di regolare la controversia.
Ora un decreto legislativo datato gennaio 2017, inerente a chi opera in regime di cartello, sostiene che si debbano pagare i danni ai soggetti danneggiati per violazione delle norme europee ed italiane in materia di concorrenza.
Le violazioni, che hanno interessato tutto lo Spazio economico europeo, sono durate 14 anni, dal 1997 al 2011, anno in cui la Commissione ha effettuato ispezioni senza preavviso presso le imprese. A partire dal 2004 il cartello si è organizzato attorno alle affiliate tedesche dei costruttori di autocarri e i contatti sono avvenuti per lo più per via elettronica.
Per 14 anni le discussioni tra le imprese hanno avuto per oggetto le stesse tematiche, ovvero gli aumenti di prezzo dei rispettivi “listini all’ingrosso”, la tempistica di introduzione delle nuove tecnologie di riduzione delle emissioni e il trasferimento ai clienti dei costi delle tecnologie di riduzione delle emissioni.
E questi sono gli incresciosi fatti che la Commissione Europea ha rilevato e giustamente sanzionato. Ma scendendo a livello regionale, il Piemonte, ha fatto qualcosa per informare o aiutare coloro che in passato hanno acquistato autoveicoli dalle 6 alle 16 tonnellate, nel periodo compreso dal 1997 al 2011 ?
La possibilità di un risarcimento dovrebbe aggirarsi, detto con la dovuta prudenza, intorno al 10% sul volume complessivo, sia per gli Enti pubblici che per i privati. Per esempio in Veneto La Confartigianato Trasporti ha già predisposto una “class action” contro le case costruttrici.
Qui, invece, per ora, tutto tace. 
L’Europarlamentare Daniele Viotti, interpellato sull’argomento da GazzettaTorino ci ha rilasciato questa dichiarazione:
“L’Unione Europea è sempre stata contro ogni forma di monopolio e cartello. Può sembrare una multa eccessiva, ad una prima occhiata, ma se ci pensate bene, questo tipo di rincaro va a incidere direttamente sul consumatore e sui fornitori dei servizi. Con questo tipo di sanzione, invece, si manda un chiaro segnale: l’Europa è e sarà sempre dalla parte del consumatore, che va tutelato e garantito nei suoi diritti fondamentali, come quello di non pagare un prezzo non necessario dovuto ad abusi di posizione dominante dei vari “cartelli”.

Di seguito i link al comunicato della Commissione Europea e al Decreto Legislativo del 19 gennaio 2017 uscito pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
http://europa.eu/rapid/press-release_IP-16-2582_it.htm
DECRETO LEGISLATIVO 19 gennaio 2017, n. 3
Attuazione della direttiva 2014/104/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 novembre 2014, relativa a determinate norme che regolano le azioni per il risarcimento del danno ai sensi del diritto nazionale per violazioni delle disposizioni del diritto della concorrenza degli Stati membri e dell’Unione europea.
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/01/19/17G00010/sg

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