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Ilona Staller

Metti una sera, poco prima di cena, a Torino, in una traversa chiusa di via Po trovarsi a una mostra di tavole dedicate ai Maestri dell’erotismo a fumetti organizzata dalla Galleria Little Nemo.
Dagli originali di copertina per i fumetti sexy pop degli anni ‘60 e ’70, con opere di Biffignandi e Ciriello (maestri appena scomparsi) e poi di Angiolini, Cubbino, Dangelico, Del Principe, Romanini, Taglietti.
La sezione dedicata all’erotismo d’autore segue un excursus che prende le mosse dalla Barbarella di Jean-Claude Forest, passa per la Valentina di Crepax e le pin-up di Baldazzini e Milo Manara e arriva alle tavole fortemente erotiche di Magnus e Von Gotha. In tutto, oltre cento artisti accuratamente biografati dall’attenta penna di Giuseppe Pollicelli, critico d’arte e giornalista specializzato.
La prefazione del catalogo si deve a Tinto Brass, a cui e dedicata l’ultima sezione del volume, con alcuni scatti fotografici in grande formato che sono anche stati tirati in soli cinque esemplari firmati dallo stesso regista e dal fotografo Gianfranco Salis.

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Ilona Staller con alle spalle la sua opera

Metti che madrina dell’evento sia una ex parlamentare figlia di un funzionario del Ministero dell’Interno ungherese, con un fitto curriculum fotografico e cinematografico, inserita anche in alcuni episodi di Topolino, entrata nel costume italiano grazie ad una certa provocatoria scostumatezza.
Ricordata nel mondo dell’arte contemporanea per aver avuto come marito Jeff Koons, non per molto tempo, ma sufficiente per concepire oltre ad un figlio, le controverse opere del ciclo New Heaven, dove entrambi si rappresentano scultorei e impudici; l’impudicizia si estenderà soprattutto ai costi delle opere in questione.
Ma nostra signora Ilona Staller arrivata con calcolato ritardo, sa ancora essere una star. Abituati a riconoscerla nuda quando la si incontrarla tutta vestita e sorridente, fedele ai colori pastello che sempre l’hanno accompagnata, viene istintivo scattarle qualche foto ricordo, mentre accompagnata dal direttore della galleria visita incuriosita le opere affisse, tra cui alcune di sua produzione.
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Intervistare Cicciolina è divertente e spiazzante. Trasmette un’inattesa familiarità, un allegro cerchio di ricordi dove Parlamento e pornografia si fanno meno lontani, il periodo con Riccardo Schicchi, le molte denunce della magistratura dell’epoca, l’amicizia con Moana Pozzi, le beghe legali, il difficile vissuto per l’affidamento dell’amatissimo figlio Ludwig. 
Insomma Ilona è una parte della storia di questo paese e forse vedendo il film che sta girando sulla sua vita, intitolato “Per amore e per forza” ritroveremo qualcosa che oggi si da per scontato o dimenticato.
Metti che prima di lasciare la galleria si scoprano le tavole, bellissime, in trasposizione erotica del film Metti una sera a cena, di Giuseppe Patroni Griffi, con Florinda Bolkan, Tony Musante, Jean-Louis Trintignant, Annie Girardot e Lino Capolicchio, tutti riconoscibili nelle tavole a mezza tinta del grande disegnatore Giorgio De Gaspari e ritorni in mente la colonna sonora scritta da Morricone, una sinuosa bossa nova che fa risalire le strade verso il traffico della città.
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