4bahn2732
Il secondo appuntamento con l’Orchestra Filarmonica di Torino è costituito da un programma interamente dedicato a Johannes Brahms, tra i massimi esempi del romanticismo musicale tedesco. Lo stile intimistico, votato alla ricerca dell’equilibrio anche nel turbinio delle passioni, è affine alla vita di un’orchestra e anche ai tempi storici che viviamo.
Programmato per martedì 15 alle ore 21.00 nelle raffinata chiocciola del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino il concerto con le due serenate di Johannes Brahms, la Serenata n. 1 in re maggiore per orchestra op. 11 formata da sei movimenti la cui esecuzione dura poco più di quaranta minuti.

  • Allegro molto (re maggiore)
  • Scherzo. Allegro non troppo (re minore). Trio: Poco più moto (si bemolle maggiore)
  • Adagio non troppo (si bemolle maggiore)
  • Menuetto I (sol maggiore) – Menuetto II (sol minore)
  • Scherzo. Allegro (re maggiore). Trio
  • Rondò. Allegro (re maggiore)

a seguire e la Serenata n. 2 in la maggiore per piccola orchestra op. 16 fu dedicata a  Clara Schumann, è formata da cinque movimenti con una durata di circa di trenta minuti.

  • Allegro moderato (la maggiore)
  • Scherzo. Vivace (do maggiore). Trio (fa maggiore)
  • Adagio non troppo (la minore)
  • Quasi Menuetto (re maggiore). Trio (fa diesis minore)
  • Rondò. Allegro (la maggiore)

Come ha scritto Massimo Mila, l’arte di Brahms è «cresciuta nel segno della disciplina», del controllo, della forma intesa come argine per contenere il flusso delle idee, dei sentimenti, dell’immaginazione. Il desiderio di sperimentare cose nuove era bilanciato, in lui, dal bisogno di arrivarci ben attrezzato per affrontare gli imprevisti. Le due Serenate op. 11 e op. 16 sono le prime incursioni di Brahms nel campo dell’orchestra e rappresentano l’approdo di un lavoro durato due anni a partire dall’estate del 1858. 
La versione iniziale della Serenata n. 1 op. 11 prevedeva un organico di nove strumenti, un’anomalia che spinse il compositore a riorchestrarla. Nell’ampliare il brano pensò così di affiancargliene un secondo nello stesso stile. Per entrambi fece ricorso al nome della Serenata. Neppure la versione orchestrale finì tuttavia per soddisfarlo e per l’edizione a stampa, che sarebbe apparsa nel 1860, allargò ulteriormente l’organico strumentale includendo una sezione più nutrita di strumenti a fiato.
L’OFT eseguirà la prima versione, quella per nove strumenti, in una ricostruzione di Alan Boustead che evidenzia proprio l’attitudine sperimentale con la quale Brahms si avvicinava alla composizione, cercando di mettere alla prova il rapporto tra un fraseggio e un colore sonoro, privilegiando le tinte medio-scure. La stessa attitudine emerge anche dalla Serenata n. 2 op. 16, terminata poco dopo la precedente e diretta da lui stesso, sempre ad Amburgo, nel febbraio del 1860. L’orchestrazione, in questo caso, finisce addirittura per escludere i violini. 

IMG_0404

Giampaolo Pretto

A dirigere l’Orchestra Filarmonica di Torino sarà Giampaolo Pretto, da maggio direttore musicale di OFT, che vanta nel suo curriculum professionale un’intensa esperienza come musicista, come direttore d’orchestra, come docente per l’Orchestra Giovanile Italiana a Fiesole.
L’appuntamento di novembre 2016, come molti altri della Stagione 2016/2017, si articolerà su tre diverse sedi: oltre al consueto appuntamento del martedì sera presso il Conservatorio Giuseppe Verdi, in cui il pubblico avrà la possibilità di ascoltare il concerto nella sua massima espressione, si aggiunge la possibilità di assistere al lavoro di preparazione e concertazione dei brani in programma – presso la sala multifunzionale di +SpazioQuattro – e, rinnovando un appuntamento a cui l’OFT ha storicamente abituato il proprio pubblico, la prova generale della domenica pomeriggio presso il Teatro Vittoria.

Il canale televisivo Classica di Sky gli ha dedicato due approfonditi ritratti per le serie “I notevoli” e “Contrappunti”.

14729159_1279949675390809_1116368755157246872_n

Pharmacie en ligne Kamagra