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Ph courtesy Franco Turcati

Vale più il luogo o le parole ?

Improbabili agorà aperte a tutti trovano nuovi luoghi in città. L’arrivo di un referendum sulla Costituzione, in cui le posizioni a favore o contro si dividono, in alcuni casi aprendo un solco di sofistico interesse, il bisogno e l’urgenza di comprendere in modo più articolato e approfondito rispetto al modello degli slogan simil pubblicitari serviti dal politico di turno ai mezzi televisivi, hanno dato vita ad una curiosità che riscopre il valore del conoscere.

Il vecchio e vituperato logos di nuovo in prima classe. Resta vero che comunità politiche con leggi differenti creano cittadini differenti, dotati di virtù e difetti diversi a seconda di casi. L’intuizione platonica per cui ogni cittadino varia a seconda della costituzione che si dà è innegabile, non solo perché ogni forma di governo ha criteri diversi di cittadinanza, ma anche perché ogni modifica della forma di governo influenza i cittadini nel loro agire, soprattutto in un caso come quello del referendum con cui il Senato diverrebbe altro da ciò che si è soliti conoscere.

Mario Calabresi e Mimmo Polzella

Alfieri di un saper pensare le cose, di indagarle per conoscerle, gli invitati alla discussione sono stati il Presidente emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky e lo storico e docente Massimo L. Salvadori. A moderare l’incontro niente di meno che il Direttore di Repubblica Mario Calabresi. 
La cosa, di per se, non conterrebbe elementi di eccezionalità, ma se scopriamo che questo dibattito, libero, aperto, seguito con la stessa attenzione di un rigore degli europei da una piccola folla eterogenea, è stato organizzato in una barberia allora le cose cambiano. Il titolare, Mimmo Polzella, aiutato dal figlio, oltre a tagliare i capelli ad una eclettica clientela, è un ottimo organizzatore e questo primo incontro sul referendum sta a dimostrarlo.  Seduti affiancati nelle poltrone come in attesa di un taglio, i due invitati esponevano le loro raffinate antilogie, incalzati dalle domande del Direttore Calabresi davano espressione, su fronti avversi, delle preoccupazioni sull’esito referendario. 

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Salvadori e Zagrebelsky Ph F Turcati

Evidenziando un noto tema aristotelico, Zagrebelsky poneva in primo piano la differenza tra una buona democrazia in grado di reggere gli urti di cattivi governanti e una più fragile democrazia in cui però la saggezza dei governanti è garanzia di un buona gestione.
Per Salvadori, decisamente più a favore della riforma costituzionale emerge un dato importante: l’Italia ha cambiato troppi governi con troppa facilità a seguito di una difficoltà di governare, motivo per cui una riforma della Costituzione in tal senso creerebbe le condizioni di una maggiore stabilità e durata di un governo in carica.
La discussione, grazie ad un aiuto audio fuori dal negozio, ha conquistato la via con il pubblico in piedi attento a seguire l’intelligenza, l’ironia e la maniera, tipicamente torinese, di saper dare corpo ad opinioni in elegante contrapposizione. Divisi sui concetti e sugli scenari futuri i relatori esibivano però gusti uguali sul modello di scarpe da usare: perfettamente identiche, tratto di inconfondibile e imperituro stile sabaudo.

Ph courtesy Franco Turcati

Il video dell’evento fatto da Repubblica.
http://video.repubblica.it/edizione/torino/riforma-costituzionale-pro-e-contro-a-torino-con-zagrebelsky-e-salvadori/245088/245162?ref=fbplto

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