Allegorie Veronese e altri pezzi arricchiscono il percorso visita
Dall’11 ottobre 2014 all’8 febbraio 2015
La Reggia di Venaria festeggia i sette anni dalla riapertura, regalando nuovi capolavori al suo pubblico. Opere di Pietro Piffetti e Paolo Veronese, tra le altre, che arricchiscono il percorso di visita Teatro di Storia e Magnificenza, rafforzando la regalità della residenza sabauda alle porte di Torino, aperta al pubblico nell’ottobre 2007 dopo due secoli di abbandono e otto anni di restauri. Proprio le nuove opere di Veronese, quattro tele che hanno permesso di ricomporre il ciclo delle Allegorie del pittore veneto, sono le prime che si incontrano durante la visita nella seicentesca Sala delle Cacce Infernali.
“Un avvenimento di altissimo livello culturale e scientifico” per il direttore del Consorzio La Venaria Reale, Alberto Vanelli.
Due Allegorie, mai viste in Italia, sono prestate dal Los Angeles County Museum of Art. Le altre due Allegorie, una maschile e una femminile, sono state invece ritrovate recentemente a Villa San Remigio, a Pallanza (Verbania). Sono la punta di diamante delle nuove proposte della Reggia.
E’ stato grazie all’intuizione di una giovane laureanda in Storia dell’Arte dell’Università di Milano, Cristina Moro, che pochi mesi fa quelle che si pensava delle banali copie sono state attribuite all’artista cinquecentesco. A riportare al loro originario splendore ci hanno poi pensato gli esperti del Centro Conservazione e Restauro che si trova proprio alla Venaria.
Per il suo compleanno, alla Reggia sono arrivati altri importanti pezzi d’arte. Un tavolino in legno del Piffetti, sette pannelli laccati dei quattro gabinetti cinesi un tempo alla Venaria, prestati dal Quirinale, e un raro letto a baldacchino del XVIII secolo prestato dal Castello di Santena e appartenuto alla nonna paterna di Cavour.
Ci sono voluti 6 mesi di lavoro per restaurare la pregiata seta della coperta e della testiera pesantemente danneggiata. Le sale della Reggia si sono arricchite anche di alcune opere prestate dalla Galleria Sabauda: due Cacce al cervo e al cinghiale del pittore fiammingo Frans Snyders, due consolles di manifattura piemontese del XVII secolo e il grande Ritratto Equestre di Luigi XIV incoronato dalla Fama di Pierre Mignard, che si affiancano ad un altorilievo in marmo che rappresenta Vittorio Amedeo II a cavallo, in prestito dalla Palazzina di Caccia di Stupinigi. (ANSA)