Se oggi fosse qui Tina Anselmi, e io credo che in qualche modo sia presente tra di noi, sarebbe felice. Perché inauguriamo in giardino in mezzo alle case, in un’area verde e con degli spazi che fanno corona ad a grandi palazzi che sono abitati da donne e uomini, anziani, giovani, famiglie che sono l’espressione viva di un popolo, una città, una comunità. Le vie parlano e ci insegnano la storia, sono memento e radice collettiva per una memoria condivisa e a volte critica per un paese e una nazione. Ci sono tanti grazie in questa occasione per la città e le sue istituzioni, la circoscrizione e l’ex consigliere Franco Protano che ha pensato questo progetto e
la perseveranza di accompagnarlo fino al compimento e soprattutto le persone e i giovani presenti che sono stati il cuore dell’impegno della Anselmi, oltre ogni steccato e valorizzando le differenze.
Tina Anselmi è stata una donna di popolo, per la sua comunità ha lottato, lavorato, studiamo si è impegnata seguendo le sue radici ideali spirituali e culturali in cui si è formata nell’ambito famigliare e nel contesto difficile e buoi degli anni della dittatura fascista e poi nella coraggiosa lotta di liberazione come staffetta partigiana e poi madre della Repubblica, con i suoi principi e valori universali di pace, uguaglianza, solidarietà e condivisione, contro ogni deriva totalitaria e minaccia della libertà e a difesa della Costituzione italiana.
Commenta a proposito il Presidente della Circoscrizione II di Torino, Luca Rolandi:
Il profilo biografico di Tina Anselmi sarà tratteggiato da altri più competenti e preparati di me, ma penso che la testimonianza della prima ministra donna della Repubblica, il suo coraggio e impegno per il bene comune siano una bussola grazie alla quale noi oggi possiamo essere orgogliosi di poter dedicare uno spazio della nostra circoscrizione. C’è una frase che in questi giorni risuona nella mia coscienza civica, l’ho ritrovato rileggendo testi e libri della lunga e fruttuosa esperienza umana della Anselmi ed è tratta dal volume “Storia di una passione politica. “ La nostra storia ci dovrebbe insegnare che la democrazia è un bene delicato, fragile, deperibile, una pianta che attecchisce solo in certi terreni, precedentemente concimati, attraverso la responsabilità di tutto un popolo. Dovremmo riflettere sul fatto che la democrazia non è solo libere elezioni, non è solo progresso economico. E’ giustizia, è rispetto della dignità umana, dei diritti delle donne. E’ tranquillità per i vecchi e speranza per i figli. E’ pace.”
Pier Sorel